01 Settembre 2011 - Conferenza
"W.E. Edward e Wallis"
Intervista alla regista e al cast.
di Francesco Lomuscio

A tre anni di distanza da "Sacro e profano" (2008), suo esordio dietro la macchina da presa, la regina del pop Madonna è approdata alla Sessantottesima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, affiancata dai protagonisti, per presentare fuori concorso la sua opera seconda: "W.E. Edward e Wallis".

Quanto è stato difficile lavorare a questa storia?
Madonna: M'interessava capire i motivi che hanno spinto re Edward VIII a rinunciare al trono d'Inghilterra per seguire l'amore. Ci sono voluti tre anni per scrivere la sceneggiatura insieme ad Alek Keshishian e ho lavorato soprattutto alle ricerche e alla raccolta del materiale. Poi ho messo insieme il cast che vedete oggi accanto a me; sono stata davvero fortunata a poter lavorare con tutti loro.

Rinuncerebbe mai a qualcosa per amore di un uomo?
Madonna: E perché mai? Penso di poter avere tutto.

Come mai nel film ha mescolato presente e passato?
Madonna: Perché volevo sottolineare come la verità storica potesse cambiare a seconda del punto di vista da cui la si guarda. Sentivo il bisogno che la storia della Simpson fosse raccontata attraverso lo sguardo della giovane Wallis.

Si nota una certa importanza prestata all'aspetto visivo del film…
Madonna: : Il mondo in cui vivevano i duchi di Windsor era fatto di lusso, bellezza e anche decadenza, quindi sentivo il bisogno di ricostruire questi aspetti. Lo stesso discorso vale per la parte del film ambientata ai nostri giorni, perché anche un certo mondo di New York è intriso di glamour ed è popolato da gente che sembra respirare un'aria rarefatta. Volevo sottolineare che non è la bellezza che circonda queste persone a garantire loro la felicità.

In qualche modo si è identificata nella storia della Duchessa di Windsor?
Madonna: Nel film non ci sono io, anche se l'ho scritto io e, quindi, c'è sempre una parte di me, ma penso che un artista sia soprattutto un canale attraverso cui far fluire sensazioni e sentimenti che possono anche non appartenergli. Comunque, non direi di essermi identificata con lei per questo aspetto; Mi rivedo in Wallis perché, quando le persone diventano celebrità, vengono spesso ridotte ad essere dei sogni. Wallis, invece, non è stata compresa dalla sua epoca.

Per diventare regista, ha rubato qualcosa dall'esperienza dei suoi ex mariti Sean Penn e Guy Ritchie?
Madonna: Ho sempre amato il cinema, sono sempre stata ispirata dai film e il sogno segreto era quello di poterne dirigere uno, quindi non ho mai considerato un salto troppo grosso quello dalla musica al set. Comunque, sono sempre stata attratta dalle persone creative, per questo li ho sposati; e loro, da persone di vero talento, mi hanno sempre incoraggiata.

Un altro aspetto importante del suo film è l'attenzione dedicata al tema della maternità, visto che la giovane Wallis ricorre alla fecondazione assistita per poter avere un bambino...
Madonna: Avere un figlio è una parte importante della vita di una donna. Credo fermamente che anche Wallis Simpson avrebbe voluto un figlio e ha rimpianto il fatto di non poterlo avere per tutta la sua vita.

Il cast vuole dire qualcosa su Madonna regista?
Oscar Isaac: E' stata chiara, diretta e, soprattutto, molto aperta alle discussioni.
Abbie Cornish: Ha un'attenzione maniacale per l'aspetto visuale del film, sa esattamente come dovessero essere tutte le inquadrature, prestando attenzione anche al minimo dettaglio
Andrea Reiseborough: Confermo quanto è stato detto e aggiungo che girare questo film è stata per me un'esperienza veramente commovente, difficile e fantastica allo stesso tempo. Ha diretto con grande chiarezza un'opera d'arte bellissima.
James D'Arcy: Se penso che l'industria cinematografica è dominata dagli uomini, ritengo che sia stato un vero privilegio essere parte di un progetto creativo fatto da una donna.

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