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"TUTTO L'AMORE CHE C'È"
siamo andati a vederlo, in anteprima, per voi.
Resoconto del nostro inviato Valerio Salvi |
Riflessioni sull'intervista al Regista e ai Protagonisti:
Il film benché prenda spunto dal "vissuto" di Rubini, non è né autobiografico, nel modo più assoluto, né un omaggio a suo padre (che peraltro dirigeva una filodrammatica amatoriale.
La denuncia sullo stato dello sfruttamento dei fondi al "mezzogiorno" è voluta e prende spunto dal seguente fatto che è accaduto nel paese natale di Rubini: "Erano presenti all'interno del paese 2 stazioni una delle FS l'altra delle ferrovie lucano-pugliesi. La seconda linea svolge, però, soltanto un servizio pro pendolari e pertanto non è attiva il sabato e la domenica. Negli anni 80 la stazione delle FS è stata demolita a favore di un nuovo complesso costruito a 4 Km del paese di grandezza pari alla Stazione Tiburtina di Roma (molto grande quindi) per servire un paese di sole 10.000 anime!!! Inoltre la stazione è completamente automatizzata e non c'è nemmeno una singola persona che presta servizio li. Inutile aggiungere che non è stato istituito alcun servizio di corriera tra il paese e la nuova stazione. Ovviamente è diventata "terra di nessuno" nel giro di pochi mesi, con il risultato che nessun abitante osa metterci piede. Ad oggi sono stati spesi miliardi per una stazione inutile; gli abitanti del paese sprovvisti di automobile non sono in grado di andare a Bari (distanza 10 Km) il sabato o la domenica poiché il treno dei pendolari non è attivo e la stazione FS è irraggiungibile e pericolosa!".
Il regista-attore si è avvalso di attori non professionisti (con qualche eccezione) che hanno avuto un'ottima riuscita. Dalle loro dichiarazioni, comunque, il merito va soprattutto al regista che li ha guidati ed istruiti senza soffocarli (le scene migliori sono quelle in cui è riuscito a far fluire la narrazione attraverso il filtro dell'esperienza degli attori senza imporgli rigide regole interpretative). Rubini ha comunque dichiarato che lui crede negli attori e non nelle figure improvvisate od estemporanee che possono si risolvere un film, ma non donare nuova linfa al cinema italiano. A tal proposito ritiene che la "crisi", anche di contenuti, del cinema italiano sia dovuta al fatto che gli autori non hanno a disposizione molti attori (di fatto si vedono sempre i stessi volti) e che si tende a portare sullo schermo delle "ballerini" che hanno solo immagine e poco contenuto. Per concludere sull'argomento è fermamente convinto che non si possa scrivere una bella storia e poi cercare chi la può interpretare (anche perché potrebbe non esserci), ma occorre cucire la storia sugli attori.
Un ringraziamento va a Gerard Depardieu che ha partecipato a puro titolo di amicizia al film (quindi senza alcun compenso) in 2 giorni di lavorazione. Il personaggio di Molotov gli è stato ispirato da un contadino comunista presente nel paese della sua infanzia. Rubini vedeva bene GD per questa parte, di cui peraltro è amico avendoci lavorato insieme in altre iniziative, ma non sapeva come chiedergli questo favore. Dopo lunghi tentennamenti lo ha contattato dicendogli che sarebbe andato a Parigi per un paio d'ore. GD stupito da una sua così breve visita gli ha chiesto: "Ma non stai lavorando ad un film?" lui lo ha confermato e quindi GD ha detto "Quanti giorni di lavorazione ti occorrono per la mia parte?" senza preoccuparsi di cosa doveva fare o perché e senza aspettare che fosse Rubini a chiederglielo.
La Buy nel film interpreta la moglie di Rubini. Lei ha dichiarato che per l'interpretazione si è basata su figure simili che ha avuto l'occasione di conoscere , ma che non ha avuto molto tempo per provare la parte a causa dei numerosi impegni e del fatto che Rubini gli ha chiesto di partecipare a riprese già iniziate. Rubini ha ironizzato sul fatto che veramente si è allenata per 7 anni in quel ruolo, come avrebbe fatto il miglior De Niro (NDR - La Buy e Rubini sono stati spostai per 7 anni e sono ora divorziate da 3 o 4). La Buy non ha espresso particolari giudizi sugli altri protagonisti anche perché la sua interazione con questi è stata molto limitata, ad eccezione del protagonista.
Ci sono state alcune dichiarazioni degli attori che hanno ribadito di aver formato un gruppo affiatato e di essere diventati amici durante questa riprese. Alcuni di loro stanno valutando se intraprendere la carriera di attori.
Il ragazzo protagonista, Damiano, si è dichiarato soddisfatto e ha visto il tutto come un'esperienza molto interessante. (NDR - è molto giovane, 16 anni, e si vedono tutti!).
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