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Tutto l'amore che c'è
Puglia, metà degli anni '70. Carlo (Damiano Russo) è un ragazzo di sedici anni molto ambizioso. Suona in un gruppo musicale, ama una sua compagna di scuola ed è in continuo conflitto con il padre Pietro (Sergio Rubini, "Nirvana", attualmente nelle sale con "Mirka"), impiegato postale con la mania di mettere in scena ogni anno drammi in costume tra l'ilarità dei paesani. È il più piccolo del gruppo e vorrebbe diventare come i suoi amici ventenni: estroso come Enzo (Francesco Cannito), intelligente come Vito (Pierluigi Ferrandini) e seducente come Nicola (Michele Venitucci), del quale invidia soprattutto lo splendido rapporto che ha con Maura (Teresa Saponangelo, "Ferie d'agosto", "I vesuviani"). Tutto però cambia con l'arrivo di tre ragazze dal nord, Tea (Alessandra Roveda), Gaia (Vittoria Puccini) e Lena (Celeste Pisenti), figlie di un ingegnere mandato in paese ad ultimare gli impianti di una fabbrica che promette lavoro. Le ragazze sembrano appartenere ad un altro mondo per il loro modo di fare, di vestirsi, per il loro linguaggio. E con loro iniziano una serie di cambiamenti: Nicola è attratto da Gaia e rompe con Maura, Vito si innamora di Tea ed è disposto a partire con lei e lasciare l'università e la sua attuale ragazza, e anche Carlo si invaghisce di Lena, la più piccola del gruppo salvo poi capire che anche suo padre ne è rimasto incantato tanto da inserirla attivamente nel suo spettacolo. Lentamente franano i vecchi solidi terreni e anche il gruppo con il quale Carlo si esibisce è diventato più ambizioso e lo ha sostituito con un altro tastierista. Ma quando tutto sembra perduto, nel corso della recita finale Carlo si accorge di saper incantare il pubblico attingendo alla propria sofferenza per dar forza alle povere battute che è costretto a recitare. Il film è diretto da Sergio Rubini (tre anni dopo "Il viaggio della sposa"), presente anche nel cast con Margherita Buy e Gerard Depardieu tra i pochi ad aver avuto esperienze cinematografiche visto che tutti gli altri protagonisti sono stati scelti tramite provini fatti a Bari (per i ragazzi) e a Milano (per le tre ragazze provenienti dal nord Italia). Importante ruolo nel film riveste anche la musica, non solo perché i protagonisti amano suonare, ma anche perché funge da elemento di aggregazione tra le ragazze (che ascoltano Led Zeppelin, Santana, Genesis) e i ragazzi del paese.
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