Shutter
L'oriente è diventato in poco tempo la patria dei film horror, guidati dal cinema giapponese, si sono distinti anche Corea, Hong Kong e Thailandia. Questi paesi sono riusciti a dare nuova linfa ad un genere che da noi stava mostrando la corda e hanno fatto scuola con il loro approccio fatto di sottrazioni ed atmosfere.
Ma certo non tutte le ciambelle riescono col buco, o forse anche gli orientali stanno esaurendo l'ispirazione, tant'è, "Shutter", nelle nostre sale a fine giugno, non regala proprio nulla di nuovo allo spettatore. Anzi l'unico divertimento che il film può regalare ad un amante del genere, è quello di indovinare da quali pellicole sono state attinte le varie sequenze.

Tun e Jane, tornando a casa dopo un matrimonio, investono una ragazza e scappano, lasciando il corpo esanime sulla strada. Da quel momento strani incidenti cominciano a verificarsi nella loro vita, nelle foto di Tun, che fa il fotografo, iniziano ad apparire strane macchie ed inquietanti figure femminili. Il ritorno sul luogo del delitto aprirà nuovi, inquietanti interrogativi.

I due registi, Banjong Pisanthanakun e Parkpoom Wongpoom, usano tutti gli stilemi del genere: ambientazione in stanze non molto grandi, con luci soffuse e molti angoli bui, poche scene di sangue, effetti speciali limitati al trucco del fantasma e la musica che esplode d'un tratto.
Non ci sono errori evidenti nella storia, che anzi è accurata, o nella costruzione delle scene, ma anche quelle più pregevoli perdono di efficacia; viste, riviste e straviste in altri film, annullano l'elemento sorpresa e con lui la suspense.
I riferimenti a "Ringu", "Ju On" (da cui è stato tratto "The Grunge"), "The Eye"e "Dark Water" sono talmente evidenti da farci pensare ad una parodia, ma così non è.

In definitiva "Shutter" non è un brutto film e negli ultimi minuti riserva anche qualche sorpresa, ma la sensazione di deja vù che ci pervade per tutta la sua durata, è fastidiosa.
Bisogna anche dire che la pellicola ha riscosso un notevole successo e la Regency Films ha acquistato ad un prezzo altissimo i diritti per farne un remake.

La curiosità:
- Shutter è l'otturatore dell'obbiettivo della macchina fotografica. - L'ispirazione per il film è arrivata da alcune foto scattate all'università di Bangkok, durante una protesta studentesca,repressa nel sangue. Quelle fotografie mostravano alcune strane distorsioni.

La frase: "Nessuno te l'ha detto? I tuoi amici sono tutti morti, manchi solo tu!"

Elisa Giulidori

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