Trama: Anna e Lucio hanno deciso di fare una scelta per l’educazione della loro figlia Gaia: lasciare la scuola e tentare un approccio più familiare, che rispetti i tempi e gli interessi del bambino. Gaia ora frequenta una progetto di pedagogia libertaria dove viene riconosciuto ai bambini la capacità di decidere come, quando, che cosa e con chi imparare. Niente, voti, niente compiti, niente banchi. Ma se a livello teorico è tutto perfetto, nella pratica i dubbi cominciano ad arrivare. Si riesce davvero ad imparare fuori dagli schemi scolastici? Seguiremo il papà Lucio mettere in discussione la nuova scelta educativa quando si accorge che Gaia si sta "disallineando" dagli altri bambini. Si chiede se diventerà un outsider o una persona felice e realizzata. Per capirlo Lucio si lancia alla ricerca di chi non è andato a scuola per capire cosa ha combinato nella vita e rispondere alla domanda: ma chi cresce libero, infine, diventerà comunque schiavo? Seguiremo Anna, tormentata insegnante in aspettativa, che ha messo in discussione la sua vita nel sistema scolastico tradizionale. Se le cose davvero non funzionano, quanto è importante restare nel "sistema scuola" lottando per cambiarla dall’interno? Quanto è giusto educare all’obbedienza? Anna si confronterà con colleghi, esperti e altre mamme prima di decidere come continuare la sua vita. Seguiremo la piccola Gaia e i suoi compagni nel loro percorso in cui sono "liberi di imparare". Accompagneremo Gaia e l’evolversi di questa "piena capacità di scegliere" mentre l’esame di fine anno, e con lui il confronto con il mondo reale, si avvicina. Seguiremo l’intera famiglia in un viaggio attraverso altre realtà per scoprire le scelte di chi, come loro, ha deciso di occuparsi in prima persona dell’ istruzione dei propri figli, ognuno con modalità diverse. Ma avere tempo per farlo è una possibilità per ricchi? Con uno stile leggero e irriverente "I figli della libertà" mette in discussione la delega dell’istruzione chiedendosi se la scuola è un sistema di controllo che disciplina e limita la libertà o se è la nostra visione occidentale ed egocentrica, preda di ansie inesistenti, a portarci a una perenne critica del nostro sistema incapaci di accettare che quel sistema siamo anche noi.