Rize - Alzati e balla
Che si stia per assistere ad un documentario particolare ce lo annuncia da subito la didascalia ad inizio proiezione: "Le immagini in questo film non sono state accelerate". Insomma, il rischio di non credere a quel che si vedrà sembrerebbe dietro l'angolo per gli autori, eppure non si sta parlando di marziani. I timori sono però giustificati: chi balla il "Krump" sembra infatti di un altro pianeta.
E' di questa particolare danza che si parla nel film del fino ad oggi fotografo e regista di videoclip David LaChapelle. Come e dove è nata, in che modo si è evoluta, chi la pratica e che cosa ha significato per i neri delle zone periferiche di Los Angeles.
Forse il nome "krump" non vi dice nulla, ma se ricordate i ballerini dei videoclip di cantanti come Sean Paul o dei famosi "Hung up" di Madonna o "Galvanize" dei Chemical Brothers allora avrete capito. Parliamo insomma di un tipo di ballo che vede i propri protagonisti eseguire in maniera velocissima e vertiginosa movimenti del corpo di ogni tipo, sempre a ritmo e sempre in modo più che coordinato. Un'evoluzione metropolitana della breakdance o della blackdance in generale, che ormai racchiude nel proprio nome almeno una decina di stili differenti tra loro.
Si parte da chi pare la inventò, ovvero quel Lil Tommy che sotto il nome d'arte di "Tommy the clown" (e travestito appunto da clown) cominciò nei primi anni '90 a farne l'attrazione delle feste per i bambini di South Central nella periferia della città degli angeli, fino ad arrivare all'esplosione del movimento tanto che si organizzano vere e proprie sessioni di "battle dance" nei palazzotti con tanto di pubblico pagante. Un fenomeno che non ha solo implicazioni a livello di moda, ma che pare abbia portato via dalla strada tanti ragazzi altrimenti destinati a diventare delinquenti.
Raccogliendo interviste e soffermandosi sulla storia di alcuni di questi giovani che decisero di fare i clown ballerini piuttosto che dedicarsi allo spaccio o alla guerra tra gang, LaChapelle fa del "krumping" un pretesto per parlare dei neri dei suburbi. Gente che alla fine nonostante viva tra armi da fuoco e droga, quasi inconsapevolmente finisce con il riproporre quei gesti che i propri avi africani mettevano in scena nei propri balli tribali, e riaffermare quindi la loro nobile identità.
Ne esce fuori un documentario che ben unisce la forza delle immagini al ritmo della musica (si vede che il regista è pratico del videoclip) e che se non fosse doppiato in maniera tanto pessima (con le voci originali americane in sottofondo…) non avrebbe avuto alcun neo.
Curiosità: David LaChapelle ha conosciuto per la prima volta il "krump" in occasione della sua direzione del video "Dirty" di Christina Aguilera.
La frase: "Ce l'abbiamo nel sangue della nostra natura".
Andrea D'Addio
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