Titolo film: |
Erin Brockovich - Forte Come la Verità |
Opinioni presenti: |
46 |
Media Voto: |
8.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Enrico, 31 anni, Torino (TO)
Il miglior film di Julia Roberts |
Voto 9 di 10 |
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Bravissima e bellissima, purtroppo spesso si è lasciata schiacciare dall'etichetta di "miglior sorriso" di Hollywood... recitando per lo più in commedie o film romantici, eccetto qualche film come questo "Erin Brockovich" appunto oppure anche nel molto bello "Mona Lisa Smile". La regia di Soderbergh si vede (coi suoi pro ed i suoi contro) e il film a volte è brillante mentre a volte scende un pò di ritmo... sicuramente i momenti migliori del film sono i battibecchi frizzanti tra Julia e il suo capo interpretato da Albert Finney... "a voi avvocati insegnano a chiedere scusa? per tu lo fai di me**da". Bravissimo anche Aaron Eckhart, il "Due-Facce" di DarkKnight, nel ruolo del motociclista/vicino di casa che si innamora di Erin. Non capisco come Marina48anni qui sotto possa parlare di "vicenda irreale" o "lieto fine scontato"... gli atti di quel processo (avvenuto nel 1996) sono disponibili a tutti, sfoglia qualsiasi giornale. La stessa ErinBrockovich (quella vera) compare all'inizio del film come cameriera (con la targhetta "Julia" sulla camicia, ahahah) in questo più che dovuto tributo cinematografico ad una delle faccende più spaventose dei tribunali americani degli ultimi 20 anni, che vide coinvolta la Pacific Gas and Electric (PG&E) la quale letteralmente "avvelenava" la gente delle città dov'erano situate molte delle sue centrali, per risparmiare due lire sul filtraggio dell'acqua rendendo impermeabili gli impianti anzichè scaricare i loro rifiuti nelle falde idriche pubbliche. La gente per anni si lavò e cucinò e bevve quell'acqua stracolma di cromo estremamente tossico, prendendo ogni tipo di malattia possibile... senonchè la festa finì appunto grazie ad una povera madre di famiglia che si rivolse allo studio legale di Ed Masry e grazie anche all'impegno di molta gente tra cui la suddetta Erin Brockovich, che passò mesi a scovare e convincere i 260 querelanti che denunciarono questo scempio ambientale, convinsero il tribunale a far sborsare alla PG&E la bellezza di oltre 300 milioni di dollari come risarcimento. In Italia si che invece, purtroppo, un lieto fine del genere è inimmaginabile: certo è possibile avviare una "class action" con molta gente coinvolta, ma essa non prevede il "danno punitivo" come negli states, o almeno la procedura è moooolto più lunga e farraginosa tanto che a volte il risarcimento arriva solo dopo anni che le parti lese sono già morte. Una lezione da imparare, visto che queste aziende e multinazionali rispettano solo il denaro... l'unico modo per colpirli è appunto nel portafoglio, denunciandoli.
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Questa opinione è stata scritta da:
Enrico
31 anni
Torino (TO). |
(26 Maggio 2010) |
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