Sala vuota, ascolto in silenzio gli istanti che precedono la proiezione del film. Cielo tetro, palazzi spettrali, grigi, siamo a Tokio, metropolitana, JM, giovane protagonista del film, è un ragazzo giapponese, probabilmente come tanti altri. Probabilmente come tanti altri cova dentro se la disperazione di una vita nella quale contano solo il denaro, per poter essere partecipi dell'unica cosa che tutti ci accomuna, "il comprare", e la continua ricerca di un affetto, quello stare sempre in compagnia di qualcuno per soffocare dentro le sofferenze, come la perdita di un amico. Che poi questi non siano sinceri, come deve pensare l'amica di JM, poco importa. Che JM lo trovi solo nei suoi amici rettili o nella musica classica importa ancora meno. Saranno solo istanti durante il racconto, ma alla fine ci faranno comprendere la sua solitudine. Ascoltare gli altri per non ascoltare se stessi. JM non possiede nessuna delle due cose, ma questo possiamo solo intuirlo. Quando lo incontriamo nel film ha per le mani l'immenso potere dei soldi, non suoi. "I want to buy God". Voglio comprare Dio. Scrive attraverso la rete, prima di correggersi e digitare "I want to buy a Goddess". Voglio comprare una Dea. Questa volta attraversando l'oceano. Nuovamente l'effimero ci guarda da dietro la cinepresa. Il venditore, sapremo poi la sua nazionalità, inizia la trattativa. "Di che anno la vuoi?" "67" "Quanti occhi?" "Due grandi e due piccoli" "Costa 40.000 dollari" "35.000". E questa sarà la risposta che porterà JM in Australia e darà il via alla storia tanto assurda quanto profonda, silenziosa e disarmante. Ma cosa sta cercando di comprare? Il sottile gioco di dialoghi e immagini ci fa pensare di essere davanti a una strada già battuta da molti registi, comprare con i soldi quello che non si può avere altrimenti. Una ragazza che esaudisca i nostri desideri, senza doverci preoccupare di costruire ogni giorno una relazione. Ma forse è la regista "Clara Law" che vuole farci intendere questo, per metterci novamente davanti ad una scelta. Appiattirci su ciò che diamo per scontato? O vedere più in la del nostro naso? Proprio come dovrà fare JM quando incontrerà BG, bellissima e bravissima interprete femminile di un sogno che tutti vorremmo vivere. La dea non è niente altro che una bellissima "DS Citroen", la macchina che salvò la vita a De Gaulle, e che i tecnici Citroen garantiscono "sarà il futuro". Futuro. E qui torniamo prepotentemente al film, JM arriva in Australia ignaro che la sua offerta abbia scatenato una lite tra il venditore e sua moglie finita all'obitorio per entrambi. Nuovamente la sensazione di rapporti troppo spesso soffocati dall'abitudine, dall'insoddisfazzione, ma di problemi taciuti per non perdere anche quel poco che si è riusciti a costruire. Infatti il protagonista lascia Tokio dopo che per un attimo eravamo entrati nella vita del venditore australiano e della sua compagna, scatenati in un ballo di gioia per essere diventati "ricchi", proprio mentre....
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