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Generazione mille euro

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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Il vero cinema italiano

(10/10) Voto 10di 10

Dalla quantità dei commenti, non si evince che il film non sia stato gradito, ma piuttosto che non sia stato supportato a dovere dai media, dalle produzioni, dal marketing che gira intorno al cinema ma che tralascia spesso il vero cinema italiano, quello di Massimo Venier, splendido, vivace, che parla dell'Italia, degli Italiani, all'Italiana, senza scimmiottare un ciò che non ci appartiene, senza inventive per vendere di più: sincero. Il protagonista è davvero capace di mantenere l'intero film con grande talento, ti fa amare il personaggio, il co-protagonista lo conosciamo tutti, la parte comica, di lui non c'è nulla da aggiungere a ciò che già conosciamo e le attrici, formidabili, non sbavano come nei film di Natale, dove tutto fa brodo per tirare un po' di soldi al botteghino, ma recitano. Nella scia di Santa Maradona, del Paz e non assolutamente del filone di Notte prima degli esami. Questo è un grosso complimento, vuol dire che è un film intelligente e appunto, il vero cinema italiano che dev'essere supportato. Alessandro Cascio Shovinskij



Alessandro, 32 anni, Cascio (PA).




Grande cinema poco pubblicizzato

(9/10) Voto 9di 10

Il claassico esempio di grande cinema italiano che passa in sordina perché non dispone del budget di film molto meno validi quali le varie Vacanze di Natale e via dicendo. Un cast formidabile che fa di questo film una perla nascosta tra tante conchiglie vuote molto più pubblicizzate ma molto meno significative. Due ore che scorrono via piacevolmente e che fanno parlandone, fanno però almeno scendere un po' di ottimismo su una situazione che ormai in Italia riguada quasi tutti i giovani. Godibilissimo.



Enrico, 45 anni, Berna (Svizzera) (estero).




Godibilissimo

(8/10) Voto 8di 10

Concordo con chi sostiene sia un film sottovalutato. Fra i film generazionali (di cui sono inesperto) mi sembra un bel esempio di come si possa raccontare una sensazione collettiva senza la pretesa di stabilirne i confini. Film godibilissimo che scorre senza grasse risate, ma costellata d'intelligente ironia. Assegno "solo" un otto perché dieci è Truffaut,Kubrick...



Wipe, 30 anni, Nowhere (AG).




buona riuscita

(8/10) Voto 8di 10

A me il film è piaciuto soprattutto per come, nel corso della pellicola, sono gli stessi personaggi a citare più volte una trama già sentita, trita e ritrita e a ironizzarci su. Il film è fatto con intelligenza e soprattutto rispecchia benissimo (almeno per me) il sentire quotidiano della generazione nata alla fine degli anni '70 a cui appartengo. Certi spezzoni me li sono sentiti cuciti addosso, la scena poi di Brasile-Andorra con la playstation è memorabile, e credo dica molto dei ragazzi (non ho volutamente scritto "uomini") della mia generazione, la quale non ha nè vinto nè perso poichè, fattore ancora più umiliante, non gli è stata data nemmeno la possibilità di battersi. E questo, nel film, traspare chiaramente.



Diego, 33 anni, Chiavari (GE).




lo specchio di una generazione (purtroppo)

(7/10) Voto 7di 10

Per quanto affrontare con leggerezza e un po' di zucchero quel "tirare avanti" senza nemmeno lamentarsi troppo, che in fondo è la condizione dei giovani di oggi, il film purtroppo non si capisce da che parte voglia andare... parlare di amore? di amicizia? di una crisi esistenziale? il problema non è tanto questo poi quanto il fatto che non vengono date delle risposte, o meglio, le risposte sono estremamente inverosimili e stereotipate, come i personaggi del resto, l'aspirante professorina acqua e sapone, il ragazzo "strano" eternamente sfidanzato, la donna in carriera dipinta come cinica e arrivista...non c'è spessore in questi personaggi non c'è nel protagonista, che disinvoltamente gioca con i sentimenti altrui, in fondo egoisticamente, non riesce a decidersi mai veramente, anche quando sembra aver scelto il "quieto vivere" e la sua vita un po' superficialmente, ricordandoci forse che in fondo, dai trentenni di dieci anni fa, quelli dell'Ultimo Bacio di Muccino, in fondo è cambiato ben poco, con la differenza che quelli almeno avevano più possibilità lavorative e una famiglia, questi, avendo perso anche questo, si lasciano vivere, senza la capacità di reagire. Ma sono davvero così i ragazzi di oggi?



sara, 28 anni, milano.





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