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Diverso da chi?

Opinioni presenti: 20
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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omofobia celata

(1/10) Voto 1di 10

nè divertente nè innovativo ma offensivo e omofobo, alimenta il sogno boghese dell'omosessualità reversibile e guaribile. anche i teletubbies sono più coerenti ed efficaci di queste tre mascherine da teatrino delle marionette



gianluca, 29 anni, milano.




Film a favore

(8/10) Voto 8di 10

Chi considera questo film omofobico non ha capito nulla del suo contenuto. E' anzitutto uno spaccato realistico sull'ipocrisia dei media e della politica in riferimento alla tematica gay. In fondo è alquanto improbabile come trama ma comunque nella sua assurdità riesce a convincere e a far restare dalla parte della diversità come forma indispensabile di coesione tra i gruppi. Anche l'abbattimento del muro finale è una metafora per l'abbattimento del pregiudizio. In fondo è un film fatto per tutti ed è logico che questo tipo di tematica e il modo in cui è stata affrontata è poco realistico. Ciononostante ,anche se il protagonista ha una svista per la Gerini ma alla fine non rinuncia all'essere gay , il film parla di diritti di coppia e adozione e tratta i temi con eleganza e sagacia. In fondo alla fine del film ,l'accusa si dirige a quella classe politica ipocrita che non tiene conto del 10 % dell'elettorato gay e non promuove leggi ne a destra ne a sinistra.La stessa classe politica che accetta comunque il 5% dei voti dell'ala riformista e bigotta centrista. Comunque, politica a parte, ho apprezzato il messaggio pacato che il film trasmette . A differenza della canzone di Povia , questo film è a favore della diversità e delle scelte individuali e non è una retorica banale come quella usata dal cantante per far parlare di se al festival. Peccato che non ci sia riuscito abbastanza visto che è già uscito dalla top ten da diverse settimane mentre altri artisti continuano a vendere. Il film ,a me ,è piaciuto molto e se ,pur improbabile ,che possa succedere per davvero, ne risulta un mix divertente e su cui riflettere.



Gio, 43 anni, Milano (MI).




Divertente...

(9/10) Voto 9di 10

una piacevole e divertente commedia e va presa come tale..affronta tematiche importanti senza appesantirle...bravi tutti gli attori...ampiamente sopra la sufficienza....metto 9 per alzare la media...



Salvatore, 29 anni, Napoli (NA).




per fortuna siamo tutti diversi

(7/10) Voto 7di 10

Anche l’Italia parla al cinema di omosessualità e lo fa con molto più garbato rispetto e umorismo di quanto non avvenga nella realtà. E’ vero che non si incontra più con facilità la gogna o la discriminazione anni ’50, ma nel quotidiano ancora usa al riguardo una terminologia volgare e permane la difficoltà di affrontare il tema diritti dei gay come quelli di altre minoranze. Il tutto è abbastanza indicativo di un imperdonabile ritardo. A complicare le cose ci pensa il clero ufficiale che esprime su tali problemi posizioni sempre più arroccate e intolleranti. Ma Diverso da chi? le domande ce le porge con toni leggeri e nella prima parte regia e sceneggiatura funzionano bene con risultati godibili. La seconda invece dà sul sentimentale scontato e, salvo alcune sequenze, il racconto perde ritmo e allegria. Comunque il quadretto politico e sociologico che il film fornisce con evidenti ma non pesanti riferimenti alle nostre realtà rimanda a una mano indubbiamente felice del regista (opera prima) e soprattutto a quella dello sceneggiatore Fabio Bonifacci, che di recente ha firmato Si può fare, un gioiellino di misura e commozione. Tra gli attori il migliore mi sembra Filippo Nigro, già in un ruolo gay nelle Fate Ignoranti; gli altri due, la Gerini e Argentero, appaiono un po’ eccessivi e ingessati. Lei inarca in continuazione sopracciglia e labbra, lui, scarsamente espressivo, diviene a tratti quasi farsesco. Entrambi sembrano affidarsi più alla presenza fisica e alla facile simpatia dei personaggi che non a uno sforzo interpretativo. Una parola sul titolo prima di passare alla trama. Lo trovo infatti azzeccato e spiritoso, poiché condensa nella domanda gran parte del problema, visto l’uso e l’abuso che si fa del termine “diverso”. A riguardo mi viene in mente una frase, se non ricordo male, di Terenzio, che mi trova d’accordo in toto: Nihil umani alienum a me puto. Siamo a Trieste con begli esterni luminosi e l‘aria in cui si sente il mare. Piero, gay dichiarato e felice, tra lo sgomento degli oppositori (vedi Lega e dintorni) e la malcelata meraviglia dei suoi (vedi Pd) partecipa alle primarie e diviene a sorpresa candidato sindaco. Gli oligarchi della situazione, vecchie volpi, pensano di poterlo manovrare facilmente per il suo ingenuo entusiasmo; gli mettono perciò a fianco, a bilanciarne l’impatto, Adele, la più clerico-centrista del partito, persino avversa al divorzio. All’inizio è un vero disastro, finchè Remo, il fidanzato di Piero, non gli suggerisce un approccio più soft alla donna. Prendendola dal suo lato femminile, nascosto ma profondo, Piero conquista Adele, tanto che i due trovano un perfetto accordo come tandem politico, ma si prendono anche una formidabile cotta reciproca. Da questo nasce una serie di equivoci, episodi e sentimenti fino al finale con un ritrovato equilibrio non solo tra i due gay ma anche con la partecipazione della donna. Si scopre infatti che una famiglia può anche essere formata da Piero, Remo e Adele, perch



Olgadicom, 63 anni, Perugia (PG).




non parlo del film, ma della tematica che discute

(1/10) Voto 1di 10

Ho appena visto il film e nonostante l'abbia trovato una piacevole commedia, non posso non essere infastidito. Premetto che parlo da gay e quindi più che esprimere un giudizio sulla qualità del film, esprimo un mio parere sulla tematica discussa. Trovo sconvolgente che Grillini faccia l'isterico a senremo contro Povia e poi viene ringraziato e supporti questo film: il messaggio che trasmette è quasi peggiore della canzone di Povia, quasi come se essere gay fosse uno sfizio o una scelta! Gay lo si è punto e basta, come si è etero. L'innamoramento tra Argentero e la Gerini è davvero fastidioso. E' un film che si spaccia per filo-gay ed è invece omofobico. Voto 6 per la commedia, 1 per il contenuto



Moz69, 39 anni, Prato (PO).





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