Dopo aver "divorato" il libro (come milioni di persone e come le tre amiche che erano accanto a me e che concordano con il mio parere) sono riuscita a commuovermi profondamente e ritengo che sia l'ambientazione che gli interpreti riescano a rendere il senso profondo del libro e ad esprimere cio' che l'autore si proponeva di trasmettere scrivendolo.
Benchè manchino alcuni capitoli chiarificatori ( anche secondo me è rischioso far pensare che si possa adottare tranquillamente un bambino fatto entrare negli Stati Uniti illegalmente)questo non toglie nulla ai veri sentimenti che hanno affascinato tanti lettori e spettatori: l'amicizia così assoluta di Hassan,i sensi di colpa di Amir che vive la sua codardia e la sua invidia espiandoli ( parafrasando un celebre e recente film) con un forte senso di colpa ,il rapporto intenso con il padre,il percorso interiore che lo porta a pagare il suo debito anche a rischio della vita.
Mi sono chiesta spesso quale fosse il motivo di tanto successo e penso che uno dei tanti possa essere la rappresentazione di un protagonista colto nelle sue debolezze e nelle sue meschinità che riesce comunque ad evolvere e maturare nel corso della vicenda; non un eroe "positivo" quindi ma un essere profondamente umano sempre in bilico fra insicurezza e desiderio di autoaffermazione,paura e certezza di ciò che è giusto fare in base alla propria coscienza, insomma di un personaggio in cui tutti possono ritrovarsi.
Gli fa da contrappunto Hassan che dimostra che in un periodo in cui è così difficile agire secondo coscienza si può mantenere comunque fede nei propri valori e sentimenti senza arrendersi a desideri di vendetta e recriminazione.
E' come se il piccolo Hazara vivesse in modo ineluttabile le vicende e le sofferenze che gli vengono assegnate dal destino senza mai persere la capacità di amare.
Anche se può sembrare retorico penso mi sarà impossibile d'ora in poi vedere un aquilone e non pensare al cielo sopra Kabul e dolcissimo sorriso di Hassan.
Mi sono sentita astratta, ignorante ed impotente davanti a questo mondo, solo peraltro criticato ma mai conosciuto. Mi voglio soffermare alla grande emozione che il film trasmette, alla delicatezza che gli interpreti prestano oltre ad alla bellezza dei ruoli. I bimbi dell'orfanatronio, come il piccolo azzara rimarrà sempre nel mio cuore.Un bel film, che deve aprire un po' la mente a noi occidentali. Non critichiamolo ingiustamente paragonandolo al bellissimo libro, pensiamo piuttosto ai brutti film che circolano.
Non voglio fare molti giri di parole. Ma partendo dalla consapevolezza che avendo letto il libro si può andare incontro ad una delusione..che dire? Non voglio essere banale come alcuni spettatori vicini e dire che è una fregatura, ma certo il film indebolisce notevolmente lo spirito del libro. Per forza: non si può pretendere di riassumere in così poco tempo tutta l'emozione trasmessa così bene dal libro. Mi son però ritrovata a chiedermi perchè fosse così tutto banalizzato, triturato e ridotto quasi all'osso, là dove le sfumature narrative del libro entravano così nel vivo. Tutto quello che volete, si doveva per forza "stringere". Per me però, è stato molto molto sacrificato alla fine. Non ne hanno distorto il significato, ma l'hanno impoverito, indebolito. Si può vedere, ma che peccato .
Uno dei pochi film del momento per cui vada la pena andare al cinema. Sicuramente nn trasmette le stesse emozioni del libro, ma i passaggi modificati e tagliati mi trovano d'accordo. bellissima le scene che riguardano gli aquiloni e la filosofia che trasmettono!!
Io ho letto il libro e concordo nel dire che non si può comparare un libro ad un film.
Secondo me questo film si attiene a molto a quello che è il libro e Marc Foster ha fatto un ottimo lavoro.
Interessanti i dialoghi, intrigante la poco conosciuta storia dell'Afghanistan, commoventi non pochi passaggi del film si deve molto anche alla recitazione di questi attori non protagonisti (soprattutto i due bambini ed Hassan in particolare).
Bello bello davvero. Non vedo l'ora che esca il dvd per acquistarlo.