io l'ho trovato davvero carino. gli attori( bellucci a parte, bellissima ma come sempre inespressiva) sono fantastici, in particolare germano che è una dei migliori attori italiani di ultima generazione .la storiua è bella, virzì è sempre un maestro nel rendere giustizia anche a commedie piu o meno spensierate. in questo caso poi il contesto storico e la ricostruzione in costume sono adorabili.
Non è certamente un film storico, ce ne poco di storia nel film, ma assolutamente il film è bello, ottimi attori, ottima la scelta della lingua, va benissimo!!!complimenti!!!! 7.5
N è una commedia ottocentesca che affronta un tema soprattutto novecentesco: il fascino persuasivo del tiranno. N comincia con un sogno, quello di abbattere Napoleone e di liberare i popoli "arraffati" con l'esercito e con l'ambizione...La Bellucci bellissima, ma per me una frana!
Martino (Elio Germano) è un giovane maestro, idealista giacobino, aspirante scrittore che vive sull'isola d'Elba ai primi dell'ottocento. Si rifiuta di gestire gli affari di famiglia facendo imbestialire il fratello (Valerio Mastandrea), è arrabbiato nero, come tutti i patrioti italiani di quel periodo, Foscolo in primis, con Napoleone che ha tradito sia la Rivoluzione, buttando a mare tutti gli ideali di liberté, fraternité, égalité, sia l'Italia cedendo Venezia all'Austria. Sfortunato lui e il suo sistema nervoso, però, perchè Napoleone, sconfitto a Lipsia, viene esiliato proprio sull'isola toscana. Martino quindi, spinto da amore rivoluzionario, decide di preparare un attentato. Il Fato sembra essergli propizio perchè Napoleone ha bisogno di un bibliotecario e il sindaco pensa proprio a lui. Chiaramente al primo incontro con quest'uomo di tale levatura e importanza, quell'uomo che la "Provvidenza pose tra due secoli l'un l'altro avversi", con questo Napoleone (Daniel Auteuil) che poco somiglia al bell'uomo dei quadri, l'occasione di immolarsi per la patria sfuma. E sfumerà anche al secondo e al terzo. Lo stretto rapporto con Napoleone gli farà scoprire una dimensione di sofferenza e di pentimento umano, di remissione di umiltà che non aveva potuto immaginare o prevedere. Entrerà a contatto con un uomo che è molto di più di un tiranno e capirà alcune scelte difficili entrando nella psicologia profonda di Napoleone. O credendo di entrarvi? Crederà di "conquistare" Napoleone, ma invece ne sarà pienamente conquistato.
L'imperatore condottiero in realtà non si lascia penetrare, gli occhi d'aquila forse non ce l'ha, ma la sua mente vede molto più lontano soprendendo tutti. Sappiamo come è andata a finire.
Il soggetto, tratto dal libro "N" di Ferrero, era molto interessante. Virzì però ne fa una storia semplice, riducendo il valore dei personaggi, anche per colpa di alcune interpretazioni davvero poco convincenti (Monica Bellucci, Valerio Mastandrea e Sabrina Impacciatore), a semplici motori dell'azione. L'interpretazione che viene data a Napoleone è anche bella, ma viene piazzata nel finale con un colpo di scena sì d'effetto, ma che chiude tutto con troppa facilità. L'imperatore esiliato, interpretato da un Daniel Auteil non proprio al massimo delle sue capacità, resta infatti abbozzato, imperfetto. Nel complesso l'opera è carina, ma sembra più un lavoro preparatorio. Peccato perchè aveva tutte le potenzialità per poter essere qualcosa di più.
E' un film gustosissimo, ben girato e soprattutto ben interpretato. La cosa più notevole è proprio la galleria di personaggi che presenta, l' occhio sottilmente ironico con cui vengono seguiti, le sfaccettature della loro personalità. Così Martino subisce suo malgrado l'attrazione verso il potere, il fratello nasconde un cuore di romanziere sotto la veste da mercante, la sorella è al tempo stesso despota e figura teneramente materna, la baronessa attraversa la vita e la storia con candida impudicizia. Napoleone è un uomo profondo e meschino, vecchio leone coi rimpianti del bambino, odioso e amabile al tempo stesso.
Il tutto è condotto con leggerezza, senza gravosi giudizi morali o storici, con bella fotografia e bei costumi. Decisamente da vedere anche per apprezzare la bellezza e la simpatica autoironia di Monica Bellucci