Molto belo questo film. Non ho apprezato i precednti lavori di Virzì, ma qui tutto è diverso. Innanzitutto la storia che si ntreccia nella Stotia. La vita nel particolare di Martino, maestro, e la parentesi all'Elba di Napoleone. Poi i tratti psicologici molto curati di Martino, del maestro di Martino, una sorta di Socrate moderno, di Napoleone e della bagascia Emilia (Bellucci).
Un Napoleone uomo, pensoso, ma pur sempre tiranno despota e egoista. A tratti fa la figura del santo, ma per fortuna (per il cponto che la Storia ha con lui) alla fine si dimostra quello che è.
Bravissimi gli attori, sonon rimasto stupito da tutti: la Belucci qui recita e nonsi limita a farsi vedere. La Impaccaitore è sopra le righe. Mastrandrea ottimo così com è ottima l'interpretazione del protagonista dell'ancora forse immaturo attore Elio Germano.
discorso a parte per Ceccherini, che fa ridere senza stupidaggini.
Inoltre è portante per il film che latrna molto bene momenti drammatici a momenti comici, proprio grazie a Ceccherini.
Consigliatissimo, da uno che non apprezza di solito il cinema di casa nostra, ma che stavolt è orgolioso di questo prodotto.
Bella l'ambientazione, la fotografia ecc.bravi gli attori, ( felice d'aver visto recitare il mio amico Cambi e il concittadino Ceccherini ) ma la parte centrale ( i dialogi del giacobino e l'imperatore ) a me è sembrata noiosa, sarà per la presa diretta e l'italiano biascicato da Auteuil ma stavo per addormentarmi.
Hanno ragione, a mio avviso, quelli che osservano che il film non e' un film storico, ma una commedia in costume. Di Napoleone (Auteuil bravo come sempre) Virzi' da' una presentazione grottesca e da commedia all'italiana: il grande personaggio visto attraverso il buco della serratura e caricato di tratti e vezzi che rimandano a un Cavaliere di nostra conoscenza. Molto "politically correct" la deplorazione dei settantamila morti della campagna dei Cento giorni e il resoconto allegro della cattività in Algeri del personaggio interpretato da Mastandrea.
In compenso scene, colonna sonora, alcuni degli attori (Germano e Antonutti soprattutto, ma anche Mastandrea e Ceccherini) funzionano bene. Ma forse Virzi fa meglio a tornare alle ambientazioni di attualita'.
Virzi'passa al film in costume,su un'isola dove il grande imperatore Napoleone ha trascorso il suo esilio prima di fuggire per poi finire nuovamente ripreso i suoi giorni a Sant'Elena.L'impresa non e' delle piu' facili e delle meno costose da eseguire, viene radunato un cast di tutto rispetto con Auteuil in testa e la Bellucci a fare da baronessa amante del giovane scrivano, stravolto un romanzo di cui rimane l'ossatura soltanto , e ci sono pure delle inquadrature delle barche d'epoca.
Virzi' si mette dietro alla mdp senza timore , e fa partire il tutto centrando il discorso sull'ideologia di Martino che parla con termini feroci di napoleone, per poi correggere il tiro proseguendo arirvando all'ammirazione.Questo passaggio e' molto importante per sottolineare quanto in fondo seppure crudele e senza rispetto per la vita una persona puo' comunque essere geniale , sorniona e capace di domare situazioni che altri non saprebbero minimamente gestire impaurendosi.
Scopriamo vizi e virtu' di N, ma nel contempo scopriamo anche che in fondo Martino stando con lui diventa sicuro,decisionista e senza paura,quasi che il benevolo influsso si trasmetta con la vicinanza e lo migliori.
Buoni sentimenti in un mondo di lettura particolare , dove l'attivita' commerciale viene seconda all'ideologia, per poi scoprire con il tempo che in fondo tutte e due naufragheranno , se non sono sorrette da dei pilastri che oltre a prendere decisioni ne sanno reggere le convinzioni.Solo uomini come Napoleone primeggeranno , perche' sapranno stare con i deboli addirittura facendosi sfamare dai piu' poveri ( che sentendone l'influenza gli danno gratis il cibo per diritto divino anche se divini non sono piu') e avranno la compiacenza dei ricchi perche' con loro si arricchiranno di piu'.L'illusione che da' Napoleone nella costruzione di opere pubbliche fa di lui un vincente decaduto piuttosto che il successo dei governatori decadenti.
Visivamente il film e' molto bello nel comparto fotografico in alcuni punti ricercato e affascinante, con delle inquadrature serali di buon colore.Per il resto le interpretazioni sono solo sufficenti , con Ceccherini e la Bellucci a fare da mobilio parlante
( il primo decisamente troppo) ,la Impacciatore solo sufficente e inutilmente carica di foga,Mastandrea del tutto anonimo .
E mentre Germano fa quello che puo'facendosi apprezzare per la buona volonta', Auteuil gigione, sornione e ironico troneggia da non protagonista sul film .Grande interpretazione la sua , non difficile in riferimento alla parte commissionatagli ma di grande effetto dominante sul film.
Quindi da vedere per gli ottimi costumi d'epoca , per la buona resa visiva e perche' in fondo e' anche impegnante per certi versi partendo da un assunto un po’ diverso.Peccato che poi quando il film deve volare la scarsa capacita’ di renderlo veramente tragico da parte dei figuranti gli impedisce ogni salto di qualita’, banalizzando il tutto e chiudendo un cerchio che aveva gia‘fatto