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Hans

Opinioni presenti: 18
Media Voto: Media Voto: 3 (3/10)

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Visionario

(10/10) Voto 10di 10

Un vero trattato sul disagio. Regia e riprese veramente notevoli. Interessante il "metodo" scelto per la trasmissione delle problematiche. Visionario, allucinato.



Gus, 19 anni, Centro nord (estero).




L'uomo scarafaggio "

(10/10) Voto 10di 10

Hans Schabe, il protagonista del film, porta lo spettatore nei deliri della sua mente,riesce a trasmetterci la sensazione di disagio e paura che avvolge con lui l'ambiente. la paura é una minaccia che arriva da un di fuori e da un di dentro incompromissibile. Si respira la condizione di chi si ritrova volente o nolente colpevole e vittima delle sue azioni.La realtà che lo circonda è il virus, la malattia che sconvolge la sua mente e si impadronisce di lui. Se la Pazzia sia la risposta rimane solo una parola un tormento un involuzione interiore del protagonista .."in principio era il caos...Ora siamo dominati dalle Allucinazioni dello scarafaggio"



Vale, 26 anni, Torino (TO).




Film visionario

(10/10) Voto 10di 10

Sono riuscito a vederlo per puro caso a Venezia. Sono rimasto colpito dalla visionarietà così complessa in un giovane che sembra conoscere molto bene i sottotesti che si trovano dietro la psicologia e le paure ataviche dell'individuo. Oltre la regia ho molto apprezzato la bravura del protagonista, che riesce a rendere benissimo i disturbi mentali del personaggio.



Alex, 35 anni, Milano.




Non un film per tutti!

(6/10) Voto 6di 10

Ho riflettuto molto su Hans, perchè il risultato dopo la visione fu questo -> ?! Mi stupì molto e mi trasmise tanta angoscia, ma c'era qualcosa che non mi tornava. Dopo lunghe riflessioni sono arrivata al punto che in questo film ogni cosa trova un senso se si ha sulle spalle una cultura psicologica e in special modo sulle teorie di Freud. Niente è lasciato al caso, neanche quando Hans fa cadere per sbaglio il cestino dell'immondizia nello studio del Dott. Freud( atto mancato-lapsus freudiano). Essendo studentessa di Psicologia ho capito molte cose che altri invece non avevavo avvertito minimamente, ogni allucinazione vuol dire qualcosa, c'è un significato dietro ogni minimo particolare. Il regista ha studiato nei dettagli le dinamiche interne di una mente malata, e le ha esplicate proprio utiliazzando gli occhi di Hans: lo spettatore è come se vivesse quello che sente e vede il protagonista, a volte può avvertire anche di essere egli stesso Hans,grazie soprattutto alle riprese in prima persona, ed è da lì che avverte una forte angoscia. Quindi mentre colui che è interessato al contorto mondo di una mente umana malata e vuole capirne le dinamiche resterà sì angosciato sulla poltrona del cinema ma anche incuriosito da ogni dettaglio resistendo per tutta la durata del film; chi invece è completamente disinteressato a queste tematiche e all'assurdo prodotto della libilità psichica umana sente solo un'angoscia fine a sè stessa e lascia la sala con un solo pensiero in mente "Film insignificante e brutto". Il film per quello che voleva trasmettere meriterebbe molto di più... ma Louise non ha voluto che questo film sia alla portata di chiunque. D'altronde l'ha detto stesso lui in un'intervista "Non importa tanto cosa la gente pensi di questo film... ciò che conta e che piaccia a me!" ... ed è per questo che vorrei chiedergli "Ma allora per quale motivo distribuisci i tuoi film nelle sale cinematografiche, se non ritieni rilevante che il pubblico, o una buona parte di esso,recepisca quella scintilla che ti ha spinto a girare questo film???"...Ed è precisamente questo quello che condanno al regista, perchè il cinema è innanzitutto comunicazione!Se avesse solo addolcito la trama con dialoghi non eccessivamente pesanti e con l'aggiunta di qualche elemento più funzionale alla trama e alla scorrevolezza del film, avrebbe avuto un discreto consenso da parte del pubblico, e non solo dagli studenti e professionisti in psicologia e dalla critica di élite!



Serena, 21 anni, Caserta (CE).




Woah! calma! un minuto...

(2/10) Voto 2di 10

Allora...un secondo! come potete ,dico io, bocciare un film di tale fattura & bellezza visiva? non potete! ehnno'! cielo,come potete dire che questa pellicola è orrenda e tediosa (non è che lo stia sottolineando.) senza avere visto almeno due volte, quella scena nella quale il protagonista rinasce,(metaforicamente, eh?) con quegli occhietti rossi che mi hanno fatta piegare in due dal ridere? ma fino alle lacrime! oh,scherziamo? io ho riso veramente di gusto..certo,solo in quella scena..durante il resto del film ho cercato di capire che ca**hio stesse succedendo. non l'ho mai capito. ma io sono fatta così..non mi curo di ciò che accade nell'universo a meno che non mi colpisca..ah!no,no! dimenticavo le scene (molte scene) tipo "l'occhio della madre" fantozzi! del tipo:'inquadratura si stringe sul volto esterrefatto del protagonista/comparsa/attore di turno fino ad essere un primo piano dell occhio..cheppoi si sfuoca tutto..signori miei questa e' arte!!pura e semplice arte!!! seppoi consideriamo che le mie amiche lo hanno affittato a scatola chiusa credendo che fosse una specie di film horror perchè aveva la copertina brutta..ho detto tutto diavolo! in conclusione..ok,ok..avrà anche dei concetti filosofico-psicologico-intellettuali profondissimi che io non capisco...ma diciamolo..il mondo è popolato x almeno il sessanta percento (spero) da persone "normali", che vedendo una roba del genere può solo chiedersi: ma ce n'era bisogno? sul serio..do 2 solo perchè ho riso tanto. ma zio caro! una pesantezza ed una noia simile le ho provate raramente! se non siete psicologi/filosofi o gente del campo non affittatelo mai! mai!



Laura, 22 anni, Como.





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