Dopo il film di Bellocchio su Aldo Moro,un altro film che ci parla degli anni '70,apparentemente in termini + scanzonati e indulgenti,in realtà con passione e rigore.Gli anni di piombo,della contestazione giovanile e operaia con la colonna sonora di "Radio Alice",rivoluzionaria radio che dà voce a tutti:telefonate in diretta senza filtro,musica rigorosamente NON commerciale e micidiali sproloqui dei "deejays" dell'epoca.Vedendo questo film ti sembra di guardare i marziani,tanto son distanti i tempi di allora rispetto a quelli attuali.Il film è riuscito,ed è un bello spaccato di storia.Bello il personaggio del carabiniere Mastrandrea con i suoi dubbi e le sue intuizioni,belle e intense anche le scene degli scontri studenti-polizia che,fatalmente ti fanno ripensare agli scontri del G8 e alla morte del povero Giuliani.Regia caotica e frenetica,molto bella la fotografia che ci regala il grigiore di quegli anni (la moda dell'epoca era davvero spaventosa).
Film discreto, senza troppo pathos, come quelli di Chiesa del resto, un po' freddi, asettici, benchè sempre seri ed eleganti. Bravi i due protagonisti, eccezionali Binasco e Mastrandrea.Una Pandolfi sexy, ma sempre un po'lasagna. La scena finale ruba il sorriso, l'unica purtroppo...in fondo la serietà non è sinonimo di grigiore e non nega la scanzonatura o l'ironia.
Non mi soffermerei sul film che di per sè non è male, un po' grigio e freddino, come i film di Chiesa, eleganti, seri ma un po' asettici, ma sulla bravura di due attori : VAlerio Binasco e Valerio Mastrandrea, due interpreti a dir poco eccellenti, di grandissimo talento e qualità. Bravi anche i due protagonisti.
molti dei giudizi che ho letto su questo film(e non solo in questo sito) li vedo troppo critici, in fin dei conti è un film e va visto come tale.
Non voglio difendere Chiesa, non sapevo nemmeno chi fosse, ma a me sembra (come lui steso puntualizza nei contenuti speciali del DVD) semplicemente una storia che contiene al suo interno radio Alice. Forse nel film ci sono veramente degli stereotpi, che in fin dei conti servono ad amplificare stati d'animo e altre situazioni altrimenti difficili da creare nell'arco di un film.
Ho visto il film appena ieri, con diversi mesi di ritardo....opinione: delusa...molto delusa.
penso sia veramente penoso pensare che per rottura, per sovversione si debba intendere nulla facenza, ragazzotti che si barricano dietro a finte idiologie per nascondere una natura "umana"materialista, vecchia come il mondo....si certo epoca di contraddizioni ma nel film queste non si evince se non labilmente, le idee politiche sono molto flebili in confronto alla voglia pura e semplice di trasgredire....e' stato veramente così?io sono nata nel '73 a bologna e,l'eredità, il vuoto che questa spaccatura ha generato non può essere così banale...altrimenti non ci resta che piangere e sperare in un dio minore