In questo film Paolo Virzì abbandona la sua Toscana per la Sicilia e per gli USA raccontando la vita di un giovane siciliano che per dar seguito ad un'avventura estiva si lancia alla scoperta degli States. La rilettura dei luoghi comuni sulla Sicilia e sull'America è esilarante, anche se il finale ci raggela. La critica e il pubblico hanno condannato il fatto che gran parte del film sia parlata in angloamericano,senza sottotitoli, ma una volta tanto per me è giusto così: lo spettatore prova lo stesso straniamento di Tanino, immerso in una società di cui non conosce quasi nulla, nemmeno la lingua. (Irresistibile l'inglese di Tanino, stile "the cat is on the table").. Punti di forza del film la scena iniziale con l'amico intellettuale (alzi la mano chi tra il 1968 e il 1977 non ha avuto un amico così... il mio si chiamava Mario e l'ho completamente perso di vista...) e la scena del fidanzamento, beffarda strizzata d'occhio al "Padrino". Ve lo consiglio
Pellicola dal ritmo sostenuto a tratti avvincente, piacevolmente caratterizzata dalla genuinità del protagonista (Corrado Fortuna). Cast incredibilmente centrato. In un'epoca di "deja vu" finalmente uno spiraglio innovativo caratterizza la produzione cinematografica italiana. Ottimo Virzì, che guadagna almeno 3 punti dai tempi di "Ovosodo". Bravi tutti.
Domenica 30/9/2007 ho visto su Rete 4 questo film ricco di luoghi comuni e con un difetto tipicamente italiano, ovvero utilizzare un linguaggio sottile ed un mezzo di comunicazione per sbeffeggiare chi non la pensa come te. Caro Virzì, dopo l' Ovosodo hai fatto una bella Minestra riscaldata.