In genere impiego almeno una notte "di consiglio" per giudicare un film.... ma per questo farò un'eccezione.
Sicuramente il film è un po' lento. Ma le tematiche trattate sono molto forti e sfrontate... dall'inadeguatezza di un padre militare, alle crudeltà della guerra, ai segreti militari...
C'è qualcosa che, a tratti, rende questo film un po' un'americanata... ma, ripeto, per il modo crudo e realistico con cui affronta certi temi, va guardato...
'Nella valle di Elah' è un bel film, profondo, toccante, di ampio respiro e capace di far riflettere lo spettatore. L'interpretazione di Tommy Lee Jones è ottima, per un personaggio cucito a pennello apposta per lui, meno sfruttata la Sarandon e, ancor meno, il redivivo James Franco. L'unico difetto della pellicola è la testarda persistenza di Haggis di trasformare simil-thriller in film fortemente drammatici attraverso l'appensantimento del racconto, la persistenza dei silenzi e l'uso di colonne sonore opprimenti o poco lucide (esattamente come in "Crash"). Il film, infatti, appare troppo lungo e, a tratti, suscita qualche fastidioso sbadiglio. Nel complesso, però, l'obiettivo è raggiunto e la pellicola rimane un buon prodotto, migliorato anche da dialoghi acuti e fotografia apprezzabile. Menzione speciale per la Theron, ormai capace di farsi apprezzare più per le doti recitative che per la propria avvenenza.
A me ha fatto riflettere ed emozionare, di tante ciofeche che sbarcano ogni anno nei nostri cinema si può tranquillamente dire che qui siamo di fronte ad una mosca bianca. E' una storia cruda senza tante vie d'uscita ed è un affresco credibile di parte della società americana che riesce comunque a fare autocritica e non lasciarsi trasportare passivamente dagli eventi o dalle sparate patriottistiche. Qui è in gioco il futuro dei nostri figli ed una società civile deve saper dare una via e fornire (alcune) risposte che mai come in questo caso dovranno essere portatrici di pace. Il tutto lo vedo come un inno anti-militarista con la bandiera sbrindellata al contrario che garrisce tremula sotto una brezza primaverile. Bravi tutti gli attori e non ditemi che dello stesso regista è più bello Crash: qui è tutta un'altra storia :) . Voto 10
Ormai non ci sono più dubbi sul talento di Paul Haggis, che si è imposto nel panorama cinematografico come uno tra i migliori registi-sceneggiatori americani. Dopo il capolavoro, Crash contatto fisico, le aspettative per questa sua nuova opera erano tsnte. Alla fine della visione del film, però, non sono rimasto pienamente appagato, stupito, sconvolto come accadde con la sua opera precedente. Nella valle di Elah tratta un tema delicato, terribile e tuttora attuale. Ma la storia è appesantita da molte scene che potevano benissimo essere tagliate, rendedol il film più scorrevole. Il mio voto però è positivo e do un 8
Per me è il sequel ideale di "Non è un paese per vecchi" dove vi si trovano tutte le risposte agli interrogativi lasciati appositamente inevasi dai fratelli Coen. Per ironia, il protagonista è lo stesso e svolge la stessa attività, cioè indaga su un omicidio.
Questo film è la cruda fotografia della decadenza americana, cioè mostra la reazione di quelle persone che non si accorgono di aver cresciuto dei mostri, salvo accorgersene quando ormai è troppo tardi. Un disperato grido di aiuto di una nazione e allo sbando.
Š 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati FilmUP.com S.r.l. non č responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.