Triste. ma triste. attenzione. e' troppo triste. l'ambientazione, le scenografie le luci, ti piombano addosso e fino alla sigla finale ti schiacciano con una tristezza che mezza basta. purtroppo questo non è solo un merito del regista che ha voluto trasmettere questa sensazione, ma anche del dna delle pellicole tedesce in generale: non so come ma se guardate "i ragazzi dello zoo di berlino" o l'ispettore derrick la sensazione di vedere il sole dall'interno di un cubo di vetro oscurato è la stessa. comunque, consigliato a chi ha tempo per metabolizzarlo. non è un film mordi e fuggi.
buona visione
Se mi avessero detto:è un film su due fratelli e la loro maniera di vivere la sessualità. il primo, dall'adolescenza infelice, non ne ha mai goduto appieno perchè ossessionato fino alla paranoia. l'altro invece non ne ha goduto affatto, perchè troppo preso dall'amore per la ricerca, la ricerca su negare alla sessualità la sua funzione biologica. beh, se qualcuno mi avrebbe presentato un soggetto così (premessa, non ho letto ne conosco il libro) avrei storto il naso (non è il mio genere), ma mi sarei incuriosito. il fatto è che il film lo traduce questa ideea in maniera meno che mediocre: dei due stereotipi (perchè a questo ho pensato nel vedere il "secchione" da adolescente: stereotipo)certamente il più interessante è bruno (il maniaco depresso), ma nel globale il film non va oltre la retorica: i due capiscono che il sesso è completo solo se c'è l'amore. leggerò il libro, ma sono sicuro: nel romanzo micael sarà sicuramente un personaggio meno "vuoto" del suo omologo di celluloide, per ridare simmetria al racocnto; mentre la morale della favola (amore e gioia della procreazione completano, per natura, la sessualità dell'individuo) nn avrà la forma della retorica, bensì costituirà l'anima che una storia così si merità. se poi leggo il libro e nn mi piace vuol dire che nn ho capito un c... ps:sempre il secchione:vabbè sul quaderno una formula chimica inesistente e fuori luogo,ma quel carbonio ha 5 legami!!!!chimici infuriatevi......
Sono un cultore di Houellebecq: ho letto quasi tutti i suoi romanzi (che non andrebbero definiti tali, bensì trattati di sociologia). Le particelle elementari è uscito un anno primo del più maturo "Extension du domaine de la lutte" (l'ho letto in francese ma credo che il titolo italiano sia lo stesso, e cioè "Estensione del dominio della lotta"). Houellebecq è un genialoide scrittore più che emergente, irriverente, intelligente, direi quasi "arrampicatore sociale". Sa su cosa puntare in un mondo dove la crisi di valori e di identità e unanimamente condivisa, che se ne sia consci o meno.
Scrive bene, molto bene, e difatti il film è davvero tanto edulcorato rispetto alle asprezze della scrittura.
Ne viene fuori, nella pellicola, un ritratto piacevole (cinematograficamente, non certo come argomento) e nulla più, ma poco fedele (salvo per dei copia e incolla circa determinate battute copiate alla lettera nel testo). Ma non è questo il problema. Il problema è che il testo è francese, così come la sua ambientazione, e questo ha una connotazione ben precisa. Il film è tedesco (così come l'ambientazione) e questo si nota tanto. Non sono d'accordo con il regista che dichiara in una intervista che per lui Germania, Francia, Italia fa lo stesso. Il cinema tedesco è fatto in un modo, quello francese in un altro. Il sarcasmo pungente tipico di Houellebecq nel film manca, così come le scene fortemente spinte (e su questo posso essere d'accordo, non perchè io sono puritano ma perchè Houellebcq ci fa giù davvero pesante, sarebbe diventato un porno).
Nell'insieme, dunque, dico che il film mi è piaciuto ma non mi ha esaltato, o, se volete, che non mi ha esaltato ma mi è piaciuto.
Non avendo ancora letto il libro da cui è tratto non posso fare un paragone ma forse neppure sarebbe giusto,il film va preso per quello che è (un film appunto)e i libri è logico sono ben altra cosa,è impossibile inserire tutti i particolari e le emozioni scritte su carta su di una pellicola. Il film è brillante,ottimo cast seppur sconosciuto,coinvolgente e soprattutto cinico,egoista,insidioso, fornendo un altro quadro realistico della società moderna. Vengono affrontati diversi temi che affliggono la psiche umana anche se come dimostra il film a volte non esistono soluzioni o vie di fuga. Ho apprezzato sopratutto la tematica riguardante la libertà sessuale a partire dalle comunità anni 60 il cui tentativo di salvarsi dalla brutalità e dalla sofferenza della vita attraverso l'edonismo ha fallito nelle generazioni future come nella propria,provocando se non altro ulteriore ipocrisia ed egoismo, anche se non ho ben capito alcune citazioni che forse nel libro sono meglio descritte. Alla fine ho avuto l'impressione di una forte solitudine che attanaglia i protagonisti e in generale questa società,e a poco servono i diversi metodi attraverso i quali si cerca di liberarsene, ci si sente soli anche se circondati da molte persone,anche se omologati o meno alla società, forse si riduce davvero tutto a particelle elementari il cui destino è nascere e vivere soli poichè singoli individui creati così dalla natura? Se non si riesce a sopravvivere alla solitudine,alla crudeltà,all'infelicità dell'esistenza,cinica e brutale in quanto tale allora la soluzione migliore è gettarsi dal balcone come Christiane........
Si può pensare di arrivare a procreare senza contatto fisico?O viceversa,si può pensare di poter procreare tutta la vita in una ricerca tanto affannata quanto disperata del piacere a tutti i costi?la verità,come sempre,sta nel mezzo...il raggiungimento dell'equilibrio interiore e della felicità avviene solamente con la scoperta dell'amore(che può avvenire a qualsiasi età e in qualsiasi momento)che contempla come è ovvio sia la parte fisica che quella puramente speculativa.Il film si presenta cmq in generale abbastanza preciso,con una attenta analisi dello spaccato generazionale dell'epoca...A dire il vero la visione mi ha trasmesso un pò di tristezza mentre la storia mi ha comunque colpito,volente o nolente.In definitiva un film da vedere,ma senza aspettarsi chissà che....farà riflettere ma alcuni spunti che il regista ci consegna(in particolare la realtà hippie) sono forse un pò troppo lontani dalla nostra realtà.