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Dancer in the dark

Opinioni presenti: 63
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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disgustoso

(1/10) Voto 1di 10

Un film vergognoso, che sfrutta tutto il sentimentalismo più volgare mischiato a miti psuedo popolari come il musical. L'ho visto per caso solo ora dopo 13 anni e sono scandalizzato da quanto questo tetro paraculo danese si approfitti dei luoghi comuni più melodrammatici e strappalacrime senza vergogna, un ruffiano incredibile. Peggio per tutti i critici nullafacenti che lo hanno mitizzato. e per gli spettatori che poveretti sono plagiati. Non sorprende che abbia inneggiato al nazismo recentemente. Si provi a guardare FESTEN di un suo collega del Dogma, peraltro uscito prima del primo film Dogma del ruffiano danese. Festen è un capolavoro assoluto.. Triers un paraculo indecente e ormai pieno di sè , da scoppiare.



luca, 57 anni, milano (MI).




Dogma e antiDogma

(4/10) Voto 4di 10

"Non riesco a metterci il cuore. Non dovrei sprecare il mio tempo in cose che non sento". Lo dice Selma. E lo pensa Von Trier. E poi, ancora:"Cosa c'è da vedere?Ho visto già tutto". Abbiamo visto già tutto, e Von Trier lo sa benissimo. Ma i critici ci sono cascati: è un melodramma, è un film emozionante, Biork è bravissima ( e questo è vero). Lo dicono perché non sanno che dire.Come sapevano benissimo i romantici ( anzi, come sapeva ancor prima il padre Dante ) la mescolanza degli stili spiazza il fruitore, lo porta dalla visione all'in-visione. Si riesce a guardare solo dentro se stessi, a gustare i frammenti di un discorsoamorevolmente tracciato dalla storia del cinema, rubando di qua o di là, Dogma o non Dogma,senza veri sentimenti. Per questo, chi i sentimenti li sa provare, e comunicare, preferisce restare dentro i generi, come Eastwood, come Kitano e non cerca un improbabile iperrealismo né la fuga nel mondo dei segni.Sono convinto che Von Trier è come Tarantino: un grande senza cuore. E allora musical:"Perché nei musical non accade mai niente di terribile".



roberto, 50 anni, varese.




da vedere una sola volta

(10/10) Voto 10di 10

E'un film di una bellezza,di una dolcezza,di una crudelta'inarrivabili...ma credo non riusciro'mai piu' a rivederlo,perche'mi e' rimasto troppo dentro, e ne ricordo ogni scena. chi non l'ha ancora visto non puo',ripeto non puo' non vederlo,anche se alla fine gli rimarra'dentro una profonda tristezza,perche' non e' un film strappalacrime,e' un capolavoro assoluto.vorrei dare 11 ma non si puo'....bjork mostruosamente brava!



Massimo, 42 anni, Arco di trento (tn).




Le eroine di Lars von Trier

(10/10) Voto 10di 10

Bess e Selma, le protagoniste dei due splendidi film del regista danese rispettivamente Le onde del destino la prima,Dancing in the dark la seconda, sono il ritratto di figure femminili la cui statura morale le avvicina ai personaggi femminili della letteratura inglese vittoriana come Jane Eyre di Charlotte Bronte ( Zeffirelli nel 95 neha dato laversione cinematografica). Ciò accomuna Bess e Selma a Jane Eyre è la forza dell'amore che nel caso di quest'ultima sottrae al buio delle tenebre sia fisiche che morali Mr Rochester che l'aveva ammessa ad abitare nel suo castello immerso nella campagna inglese, come insegnante di una bambina da lui adottata.Nei due film di Lars von Trier, Bess e Selma sono dotate di una forza interiore che si nutre d'amore per il marito nel caso di Bess,per il figlio nel caso di Selma. Quell'amore che in jane eyre genera altro amore, creando una situazione felice sia per lei che per il suo uomo, in Le onde del destino e in Dancing in the dark e' forza vitale per Yan, il marito di Bess,che riacquista l'uso delle gambe dopo averlo perso in seguito ad un incidente sul lavoro,e per il piccolo Gene, figlio di Selma, costituisce la salvezza per i suoi occhi(grazie ai soldi risparmiati dalla madre, che altrimenti sarebbero serviti a pagare un avvocato per scagionarla, potra' affrontare un'operazione che lo salvera' dalla cecita'.L'happy ending che caratterizza la narrativa vittoriana, non trova riscontro nei film del regista danese, dove la tragedia delinea le due protagoniste con la fisionomia delle eroine e questo, in un momento storico in cui le donne hanno rivolro l'attenzione più verso sè stesse (forse un pò troppo) che verso chi le circonda.



Barbara, 41 anni, Roma.




un turbine di emozioni

(6/10) Voto 6di 10

Questo film è veramente emozionante!



simone, 37 anni, firenze.





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