il film è bellissimo .
un grande cast : emilio solfrizzi, gioiele dix e fabio de luigi unici.
mi è piaciuto soprattutto quando emilio dice di amre i bambini e poi dcie che va lì e le spezza il braccino al bambino
ciao
Ero un pò prevenuto poichè mi sembrava una di quelle commedie italiane spazzatura, invece è simpatica, non originalissima (temi di questo tipo li avevamo già visti) ma la trama si svolge bene..
merita la sufficenza piena ma essendo un film italiano dò 7
Tre uomini, un impiegato di un’azienda sull’orlo del fallimento sposato con due figli ed ex-promessa del cabaret (Emilio Solfrizzi), un disc-jokey scapolo oberato dai debiti e tallonato dall’ufficiale giudiziario (Fabio De Luigi) e un ricco industriale dispotico, autoritario, cinico e depresso, solo e senza amici (Gioele Dix), ognuno insoddisfatto della propria vita e con altri progetti per la testa, si conoscono per caso e, con una specie di magia, si ritrovano l’uno nei panni dell’altro, mantenendo il proprio aspetto e la propria personalità ma prendendo il posto degli altri nella loro vita che invidiavano. Ognuno finirà per rovinare la vita dell’altro di cui ha assunto l’identità, ma, alla fine, in un modo o nell’altro, le cose si riaggusteranno e i tre rimarranno pur sempre uniti. Commedia surreale ben riuscita e molto divertente, diretta con gusto e misura dal giovane esordiente Giulio Manfredonia, che ha i suoi punti di forza nella solida sceneggiatura (con qualche spunto da commedia degli equivoci) e nell’ottimo talento dei tre interpreti. Ci sono anche la cantante lirica Lunetta Savino da "Un medico in famiglia" e un’incredibile Consuelo Ferrara (la moglie di Solfrizzi), bella attrice rimasta pressoché identica dall’epoca dei suoi esordi con filmetti sexy di genere come "I prosseneti" (1976) e poi "Il testimone" (1978) con Alberto Sordi. Assolutamente consigliabile.
Nonostante si tratti di un'opera leggerissima, ed il cast lo conferma, "Se fossi in te" del giovane ma già in gamba Giulio Manfredonia è un'opera fresca e originale, spiritosa e mai noiosa; in alcuni momenti sembra perdere lo smalto, in quanto l'accezione moralista è chiaramente alla base del film ed a metà il messaggio sembra già chiaramente svelato, eppure la grande verve degli attori, su tutti Fabio de Luigi ed Emilio Solfrizzi, cattura costantemente l'attenzione e la simpatia degli spettatori.
Paola Cortellesi e Manuela Ungaro rappresentano due splendide essenze femminili: diversissime ma perfettamente adatte ai ruoli loro assegnati.
Il finale non è come se lo aspetterebbe chiunque, ma in fondo il fatto che si torni al punto di partenza, sebbene in maniera non convenzionale, sottolinea il carattere buonista e perbenista della pellicola.
Il cast crede molto in Manfredonia ed è bello che questo appaia sullo schermo.