Il magico mondo di Oz
Tornata in Kansas, dove il tornado aveva distrutto la sua casa, Dorohty vi ritrova degli imbroglioni che tentano di cacciare gli abitanti per impadronirsi dei terreni. Come se non bastasse, è richiesto il suo ritorno a Oz, dove il malvagio Giullare, fratello delle streghe precedentemente sconfitte dalla ragazzina, tiene sotto controllo il popolo con un manico di scopa. Per salvare di nuovo le sorti di questo mondo magico, Dorothy si riunisce ai vecchi amici e ne ritrova di nuovi.
Il mito di Oz, creato da L. Frank Baum in tre libri e portato avanti dal suo pronipote, Roger S. Baum (a una cui storia si ispira questo film), è diventato una di quelle supposte sicurezze a cui attingere nel momento in cui ci si ritrova a corto di idee. Un’infinità di film, e non solo, si ispirano alla storia della piccola Dorothy, dal capolavoro del 1939 di Victor Fleming fino a “Il grande e potente Oz” di Sam Raimi. In questo caso si ha l’impressione che i produttori, entusiasti degli incassi degli ultimi film d’animazione, abbiano deciso di cavalcare l’onda del momento mettendo insieme una storia che tanto piace e qualche star, il tutto realizzato con una tale frettolosità e una tale bassa qualità (a livello visivo) che il flop non poteva essere evitato. E così è stato negli Stati Uniti, dove il film ha incassato la miseria di 6 milioni di dollari. Nemmeno la presenza di nomi importanti come Patrick Stewart (“Star Trek”, “X-Men”), James Belushi (“La vita secondo Jim”) e Lea Michele (“Glee”), idolo delle adolescenti, è riuscita a salvare le sorti di un film spacciato in partenza. Ed è fortemente dubitabile che Massimo Lopez, Neri Marcorè e Violetta possano fare altrimenti in Italia.
Stravolgere la storia in modo così radicale forse non è stata la migliore delle idee, ma la colpa potrebbe essere di Roger S. Baum, autore del libro: gli storici accompagnatori di Dorothy hanno subìto una metamorfosi che quasi li rende irriconoscibili. L’Uomo di Latta ora si fa travolgere dalle emozioni, il Leone Codardo è dotato di un coraggio ineguagliabile e lo Spaventapasseri è diventato super intelligente. A questi tre si uniscono nuovi e piuttosto divertenti personaggi: la Principessa di Porcellana, il Gufo Socrate e il Maresciallo Mallow.
Purtroppo non si riesce a trovare niente di particolarmente interessante che si stacchi un minimo dalla mediocrità dei sottoprodotti di animazione, di cui pure il mercato è pieno: non la storia, non i personaggi, non la comicità (terribile).
La frase:
"Ci sarà sempre un arcobaleno quando ne avrai bisogno".
a cura di Luca Renucci
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