L'abbiamo fatta grossa
"L'abbiamo fatta grossa", questo il titolo del nuovo film di Carlo Verdone di cui lui stesso è attore, regista e sceneggiatore assieme a Pasquale Plastino, suo storico co-sceneggiatore.
I due protagonisti, Yuri Pelagatti (Antonio Albanese) e Arturo Merlino (Carlo Verdone), effettivamente l'hanno fatta grossa e vivono una serie di rocambolesche e divertenti avventure proprio a seguito di un fatale errore.
Discostandosi dagli ambienti e dai personaggi cui ci aveva abituati nei suoi lavori precedenti, Verdone ci presenta la sua comicità in una veste del tutto rinnovata che si tinge addirittura di noir. Aspetto questo inevitabile se solo si pensa che uno dei personaggi principali, Arturo Merlino, è uno squattrinato investigatore privato, costretto per lo più a recuperare gatti e cani smarriti, ma pur sempre un detective. Arturo vive la frustrazione di un lavoro che vorrebbe più avventuroso ma che di fatto lo relega ad una scrivania, in casa dell'anziana zia Elide (Virginia Da Brescia), dove può solo immaginare e vivere con la fantasia appassionanti casi di spionaggio internazionale. Tutto ciò fin quando non bussa alla sua porta Yuri, un attore la cui carriera, già peraltro piuttosto fallimentare, è stata ulteriormente compromessa da una vita fatta di scelte sbagliate culminate con la separazione dalla moglie. L'intento di Yuri è semplicemente quello di trovare le prove dell'infedeltà della ex moglie con l'aiuto dell' "esperto" Merlino, ma a causa di una serie di banali ed esilaranti errori troveranno invece una valigetta che contiene un milione di euro.
Sarà dunque l'incontro fra i due prima ed il ritrovamento della valigetta poi a costituire il perno attorno al quale ruota tutta la vicenda e il nerbo di una vis comica molto coinvolgente. Il duetto inedito fra Verdone ed Albanese si rivela sin dalle prime battute un esperimento perfettamente riuscito e trapela, in ogni gag e in ogni scena, la forte alchimia e la grande sintonia fra i due. La comicità di Arturo nasce spesso da una provocazione di Yuri e dalla profonda diversità far i due protagonisti si scatenano una serie di grottesche azioni e reazioni, rocambolesche fughe e buffi qui pro quo che animano tutto il film. Tuttavia così come la forte presenza scenica di due attori così espressivi come Albanese e Verdone è in grado di sostenere tutto il ritmo e la dinamicità del film, rischia anche di mettere in ombra e di sostituirsi quasi a una trama a tratti piuttosto semplice e banale. Sicuramente infatti sono più le gag fra i due e la loro continua interazione a suscitare il riso che la storia in sé, un po' debole e scontata.
Sicuramente il fatto che Verdone si cimenti qui per la prima volta in una vicenda di mera fantasia che non affonda le sue radici nel sociale, come in tutta la sua filmografia precedente, ma attinge ad ambienti e situazioni puramente fittizie e la volontà dell'attore e regista romano di distaccarsi da un tipo di commedia a lui più congeniale, hanno un po' penalizzato la pellicola.
Il pubblico tuttavia non resterà deluso ed in sala troverà la solita garbata ed intelligente comicità di Verdone e potrà riscoprirla nel brillante sodalizio con Albanese che sicuramente avrà un futuro nella commedia italiana.
La frase:
"Se hai hai, se non hai ohi".
a cura di Sara D'Agostino
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