Into the Woods
Bisogna stare sempre molto attenti a quello che si desidera. Non sempre ottenere ciò per cui si lotta porta la felicità. Lo sanno bene i personaggi di “Into the woods”, nuova favola musicale della Disney che ama divertire, emozionare e sorprendere come al solito, ma che in questo caso riesce anche a introdurre una parte più realistica e dark alla storia.
Una storia in cui ritroviamo alcuni dei personaggi più famosi della nostra infanzia e che sono stati più volte i protagonisti assoluti di indimenticabili pellicole del passato e del recente presente, come la sfortunata Cenerentola e il suo Principe Azzurro, oppure Raperonzolo, bellissima fanciulla rinchiusa nella sua torre di pietra e, ancora, Cappuccetto Rosso e il giovane Jack. Ognuno con i suoi desideri e i suoi bisogni e tutti collegati da un bosco e da due personaggi, il Fornaio e sua moglie. La coppia, infatti, vuole da ognuno di loro un oggetto: una mucca bianca come il latte, capelli gialli come il mais, un mantello rosso come il sangue e una scarpetta pura come l’oro. I due ne hanno bisogno per spezzare la maledizione che una strega, interpretata da una superba Meryl Streep che, dopo “Mamma mia”, da nuovamente prova delle sue doti canore ricevendo l’ennesima candidatura agli Oscar, ha lanciato sul Fornaio per colpa di suo padre che tanto tempo prima le rubò dei fagioli magici.
Sulla base di queste premesse la prima parte del film vede tutti i nostri protagonisti adoperarsi per raggiungere il proprio sogno e trovare, come in ogni favola che si rispetti, lo scontato finale da “e tutti vissero felici e contenti”. Così, per esempio, Cenerentola cede alle lusinghe del Principe Azzurro, interpretato da un ironico e sorprendente Chris Pine, autore, insieme al principe innamorato di Raperonzolo, di un divertente duetto sulle pene d’amore. La fanciulla rinchiusa nella torre viene liberata e si innamora a sua volta e Cappuccetto Rosso viene salvata dopo essere stata mangiata, insieme alla nonna, dal furbo Lupo impersonato da Johnny Depp. Infine, Jack vende la sua mucca al Fornaio e a sua moglie in cambio di alcuni fagioli magici, gli stessi rubati tanto tempo prima alla Strega, e riesce a procurarsi l’oro di cui lui e sua madre hanno bisogno, dopo aver raggiunto la dimora dei giganti attraverso la pianta cresciuta dai magici legumi. Fin qui non abbiamo detto niente di nuovo rispetto alle classiche favole che conosciamo, ed è proprio dopo che ogni personaggio raggiunge il proprio obbiettivo che la favola vira improvvisamente su toni più cupi, grazie alla minaccia che una Gigantessa rappresenta per il loro mondo.
Una pellicola, questa firmata da Rob Marshall, ricordiamo già autore di musical di successo come “Chicago“, capace di attrarre sia un pubblico giovane sia un pubblico adulto, grazie in primo luogo alle bellissime canzoni e musiche che ci accompagnano durante le due ore di visione, che scorrono veloci sullo schermo senza annoiare mai lo spettatore, che si divertirà a seguire le vicende dei protagonisti che si snodano sulla buona sceneggiatura di James Lapine, che riesce a coniugare sapientemente divertimento a momenti di riflessione e, a volte, drammatici. A curare la bellissima colonna sonora è, invece, Stephen Sondheim, che in passato ha lavorato in numerosissime produzioni, tra cui “Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street”, e ha vinto un Oscar nel 1991 per la canzone originale di “Dick Tracy”. Musiche che accompagnano egregiamente l’evoluzione dei personaggi, i loro dubbi, paure e speranze.
Il cast è quasi tutto all’altezza delle aspettative e riesce a dare una personale interpretazione di personaggi così presenti nell’immaginario comune; unica eccezione, una scialba e poco convincente Cenerentola interpretata da Anna Kendrick, comunque bravissima nella parte canora. Affascinanti le ambientazioni di Dennis Gassner e Anna Pinnock e i costumi di Colleen Atwood, candidati tutti agli Oscar nelle rispettive categorie.
La pellicola ha anche alcune note negative, una su tutte la figura della Gigantessa, malamente resa anche da un punto di vista tecnico, ma si tratta di particolari trascurabili che nulla tolgono allo spettacolo adatto a passare due ore in un mondo da favola con un occhio anche a messaggi profondi e condivisibili.
La frase:
"Nessuno è solo".
a cura di Redazione FilmUP.com
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