Finalmente in dvd "Non essere cattivo" di Claudio Caligari

Distribuito nelle sale cinematografiche da Good Films nel Settembre 2015 e presentato fuori concorso presso la settantaduesima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è stato clamorosamente scartato ai premi Oscar, proposto in qualità di candidato italiano nella categoria relativa al miglior film straniero.
Senza alcun dubbio uno dei più riusciti lungometraggi sfornati nel XXI secolo dallo stivale tricolore, "Non essere cattivo" di Claudio Caligari approda finalmente su supporto dvd sotto il marchio CGHV, accompagnato da una sezione extra rappresentata da trailer, sei clip tratte dal film e un backstage di otto minuti in cui Valerio Mastandrea (qui soltanto produttore) ne racconta la lavorazione.
Ideale continuazione di "Amore tossico", che il compianto cineasta di Novara diresse nel 1983 per raccontare la vita degli eroinomani nella località balneare di Ostia, ne riprende l'ambientazione spostandola nel 1995 e immortalando un lungomare laziale tutt'altro che estivo e solare.

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Il lungomare dove, eccellentemente incarnati dal Luca Marinelli di "Tutti i santi giorni" e dall'Alessandro Borghi di "Suburra", Cesare e Vittorio sono due eterni amici che trascorrono le giornate tra alcool, droga e delinquenti del posto; fino al momento in cui il secondo si innamora di Linda alias Roberta Mattei e si sforza di trovare un'occupazione onesta per cercare di trascinarvi dentro anche il primo.
Perché, in mezzo ad evidenti rimandi al classico pasoliniano "Accattone" e memorabili espedienti sporchi messi in atto per ottenere denaro (citiamo solo la truffa dei televisori), se quello che prende progressivamente forma si presenta da un lato in qualità di spaccato da grande schermo relativo alla difficile esistenza quotidiana che attanaglia le periferie di Roma e dintorni, dall'altro non può fare a meno di colpire nel cuore per la maniera in cui inscena la forza dell'amicizia e dei sentimenti - con tanto di nipotina di Cesare malata - in situazioni che sembrano essere troppo spesso dimenticate da una cinematografia sempre più snob e interessata esclusivamente a pensionati in ospizi di lusso e grandi bellezze (???) dei peggiori borghesi.
Situazioni volte a trasmettere con enorme realismo la non poca tristezza destinata ad emergere dalla consapevolezza che la vita è dura e che, di conseguenza, per andare avanti deve diventarlo anche il singolo; sebbene il commovente epilogo lasci intendere un piccolissimo spiraglio di speranza nei confronti delle future generazioni che potrebbero rendere migliori le classi sociali più disagiate e costrette al degrado.
Le classi sociali poste ai margini dal sistema e comprendenti quella a cui appartiene Cesare, non a caso in possesso dello stesso nome che aveva lo scomparso protagonista del succitato "Amore tossico"... vendibile anche in cofanetto insieme a questo involontario testamento in fotogrammi che non fatica a rivelarsi in maniera paradossale il capolavoro caligariano.