Amori, risate ed inquietanti presenze in home video

Una moderna commedia degli equivoci in cui nessuno è quello che sembra e nessuno può scegliere di non amare.
Visto nelle sale cinematografiche ad Aprile 2014, "Ti sposo ma non troppo" è il lungometraggio che segna l'esordio alla regia per Gabriele Pignotta (sceneggiatore di "Sotto una buona stella" di Carlo Verdone); tratto da un suo spettacolo teatrale e nel quale veste anche i panni di un fisioterapista single che arriva a fingersi psicologo dal momento in cui, nella sua vita, entra involontariamente una Vanessa Incontrada delusa dall'amore.
Perché, mentre un casuale doppio scambio di identità in chat provvede a stravolgere anche le vite di Chiara Francini e Fabio Avaro, prossimi alle nozze, l'intenzione del protagonista, nel raccontare l'amore 2.0 ai tempi dei social network, è quella di sedurre la bella donna.
E sono il Francesco Foti della mini-serie televisiva "Tutta la musica del cuore", Paolo Triestino, Paola Tiziana Cruciani, Catherine Spaak e Michela Andreozzi a completare il cast decisamente in forma di una moderna favola da ridere che, spruzzata quando necessario di romanticismo, si rivela in grado di evitare eccessi di banalità nello strutturarsi in mezzo ad occasioni per ridere, imprevisti del cuore e la indispensabile carica di simpatia.
Con trailer, galleria fotografica e un backstage di diciannove minuti, a lanciarla in dvd è CGHV, che, per spettatori maggiormente propensi ad una serata da brivido, rende disponibile su disco anche "Le origini del male" do John Pogue; che, nonostante la frequente presenza delle soggettive provenienti dalla camera di ripresa di uno dei giovani interpreti, non rientra nel filone dei found footage alla "The Blair witch project-Il mistero della strega di Blair" (1999).

---

Jared Harris ricopre il ruolo di un professore che, impegnato a condurre insieme ad un ristretto gruppo di alunni un esperimento su una ragazzina che cela segreti inconfessabili, arriva a risvegliare terrificanti forze oscure.
L'aspetto quasi documentaristico che caratterizza buona parte dell'insieme, quindi, si deve probabilmente alla derivazione del tutto dalla vera storia di alcuni studenti di Oxford di cui non si hanno più notizie da quando, nel 1974, tentarono una cura analoga su una ragazza affetta da un male inspiegabile.
Non a caso, la scelta fotografica di desaturare i colori spinge a pensare che l'intento della pellicola sia quello di ricostruire fedelmente il look delle riprese amatoriali - a quanto pare ritrovate solo quarant'anni dopo - effettuate dai misteriosamente scomparsi da allora; man mano che falsi spaventi, lampadine che esplodono e marchi satanici fanno il loro dovere.
Rimanendo in ambito horror, spostandoci, però, sulle novità edite da Koch Media, approda in home video - con trailer e due spot televisivi quali contenuti speciali - anche "1303" di Michael Taverna, che, distribuito al cinema in 3D, altro non è che il rifacimento datato 2012 a stelle e strisce (ma co-prodotto dal Canada) del giapponese "Apartment 1303" di Ataru Oikawa.
Infatti, siamo dalle parti delle ghost story succedute all'acclamatissimo "The ring", in questo caso con al centro l'appartamento del titolo, che, bianco, luminoso e arioso, si trova al tredicesimo piano di un grande edificio.
Un appartamento che, però, sembra essere segnato dal fatto che vi hanno trovato la morte, gettandosi da un balcone, un certo numero di giovani donne; alle quali potrebbe aggiungersi la nuova arrivata Julianne Michelle, fidanzata con Corey Sevier (l'Apollo di "Immortals") e sorella di Mischa Barton.
Nonché figlia di una alcolizzata Rebecca De Mornay cantante, nel corso di oltre un'ora e venti di visione che, oltretutto impreziosita da un John Diehl detective, non esita a tirare in ballo una enigmatica bambina, un portiere dello stabile fornito di atteggiamenti da maniaco sessuale e, ovviamente, spettri femminili pronti a venire fuori dalla vasca da bagno od a bussare al vetro fuori dalla finestra.
Sempre per Koch, infine, una storia d'amore e, soprattutto, d'amicizia, è quella dispensata dall'inedito cinematografico "Ceremony", diretto nel 2010 da Max Winkler sotto la produzione esecutiva del Jason Reitman autore di "Juno" e "Tra le nuvole" e adatta in particolar modo agli amanti degli elaborati indipendenti da Sundance Film Festival.
Storia che vede il Michael Angarano di "Sky high-Scuola di superpoteri" nella parte di un eterno adolescente che sogna di ottenere il successo tramite la pubblicazione dei suoi libri per ragazzi e che, di conseguenza, convince il suo migliore amico Reece Thompson ad accompagnarlo fino a Long Island, con la scusa di rinsaldare il loro legame.
Scusa, giusto, perché il vero motivo del viaggio è che il primo deve evitare con tutti i mezzi che una editrice cui concede anima e corpo Uma Thurman, della quale è perdutamente innamorato, sposi Lee Pace, qui detestabile regista di documentari.
Come va a finire, però, non ve lo diciamo, altrimenti, tempestata di incontri inaspettati e rapporti personali, come potrà questa piacevole commedia sentimentale - corredata di trailer - travolgervi appassionatamente, grazie soprattutto alla lodevole prova sfoggiata dai nomi che la popolano?