Mosaico Media tra Jess Franco, zombi e la belva dell'Anatolia
SLIDE-SHOW: le più belle immagini di Christopher Lee
L'attivissima Mosaico Media, cui dobbiamo le edizioni in dvd di rarissimi lungometraggi di genere mai distribuiti neppure in vhs come "Il terrore viene dalla pioggia" (1973) di Freddie Francis e "Il manichino assassino" (1973) di Georg Fenady, prosegue la sua grande riscoperta su digitale di dimenticati titoli del passato con un tris di produzioni risalenti agli anni Settanta.
La prima, tratta dal romanzo "The corpse packs his bags" del grande giallista Edgar Wallace, è "Allarme a Scotland Yard: 6 omicidi senza assassino!" (1972), la quale porta la firma del prolifico regista iberico Jess Franco, che, però, ricorre questa volta allo pseudonimo Jess Frank.
Al centro della vicenda, incaricato d'indagare a Londra - aiutato da un fotografo e da uno scrittore di libri gialli - su una serie di assassinii eseguiti con un coltello orientale lanciato alle spalle delle vittime, abbiamo addirittura l'Horst Tappert divenuto in seguito famoso grazie al personaggio televisivo dell'ispettore Derrick; qui al servizio di un'opera franchiana piuttosto atipica, in quanto non solo priva degli eccessi di sesso e violenza a cui ci ha abituati il suo autore, ma anche più ritmata del solito ed attraversata da una certa venatura ironica.
Come pure "Karamurat - La belva dell'Anatolia" (1976), movimentata co-produzione avventurosa tra Italia e Turchia che, diretta a quattro mani da Ernst Hofbauer e Natuk Baytan, vede l'intrepido personaggio del titolo, tra combattimenti, trappole e imboscate, a capo di una spedizione punitiva a Minchionia ordinata dal sovrano Mammaluch sia per liberare tre suoi ambasciatori tenuti in ostaggio dal governatore Mustafà che per scoprire quale sia il segreto del potere che esercita sulla sua gente.
Anche se il vero gioiellino del trittico è rappresentato da "Horror express" (1973) di Eugenio Martin, il quale, distribuito a suo tempo in videocassetta dalla defunta Playtime, si svolge nei primi anni del XX secolo a bordo di un treno diretto a Mosca che percorre la Siberia, su cui, all'insaputa di tutti, un antropologo con le fattezze di Christopher Lee ha caricato una grossa cassa contenente il fossile di un uomo preistorico in realtà posseduto da una misteriosa presenza aliena. Con un cast comprendente anche il mitico Peter Cushing e Telly Savalas, futuro tenente Kojak del piccolo schermo, ne consegue che la creatura prima assorbe la memoria di diversi passeggeri, poi li resuscita trasformati in pericolosi zombi, tra gelida atmosfera ed un indispensabile spruzzata di splatter.
Da collezione!
Francesco Lomuscio
(27 dicembre 2010)
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