Addio al grande caratterista di Hollywood, Karl Malden
SLIDE-SHOW: le più belle immagini di Karl Malden;
Marlon Brando;
Michael Douglas
E' un periodo decisamente triste per il mondo dello spettacolo a causa della scomparsa di grandi personaggi, che hanno fatto sognare migliaia di persone e fra questi anche Karl Malden, al secolo Malden Sekulovich, uno dei più grandi caratteristi del cinema. La sua dipartita purtroppo non ha ricevuto i giusti onori a causa della scomparsa quasi contemporanea del popolare cantante Michael Jackson, che volente o nolente, ha catturato l'attenzione dei media.
Il mondo del cinema però lo ricorda ancora e il 2 luglio a dare l'annuncio a sorpresa è stata l' Academy di Los Angeles. Si è spento nel sonno nella sua casa di Los Angeles, in California, all'età di novantasette anni dopo una lunga e intensa carriera artistica ed essere stato per molti anni l'ultimo attore vivente del leggendario Actor's Studio (Laboratorio teatrale fondato nel 1947 da Elia Kazan, Cheryl Crawford e Robert Lewis, provenienti dal "Group Theatre", che improntarono gli insegnamenti basandosi sul famoso Metodo Stanislavskij, insegnato loro negli anni Trenta dal regista Richard Boleslavski. Nel 1950 ne assunse la direzione Lee Strasberg che mantenne la carica fino alla morte nel 1982).
Fu amico di grandi artisti come Marlon Brando (Omaha 1924 - Los Angeles 2004), Paul Newman (Shaker Heights 1925 - Westport 2008), James Dean (Marion 1931 - Cholame 1955) e Montgomery Clift (Omaha 1920 - New York 1966). Nonostante il suo volto così particolare a causa del naso largo e pronunciato e gli occhi, sì vivaci e brillanti, ma piccoli, riuscì ad imporsi sulla scena assumendo ruoli diversi.
Non è mai stata una delle personalità chiacchierate di Hollywood e il suo matrimonio, durato settanta anni con Mona Greenberg, è uno dei più lunghi della storia del cinema.
Era dotato di un'abilità mimetica straordinaria, tanto da poter interpretare ruoli da duro o rozzo, fino a ruoli positivi, capace di caratterizzare con eleganza ogni personaggio, eliminando i movimenti superflui, tanto da essere scelto dai più grandi registi di allora per pellicole di un certo spessore culturale e sociale.
E' stato inoltre Presidente dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences per 5 anni ed ha ricevuto nel 2003 il premio alla carriera del principale sindacato di Hollywood, la Screen Actor Guild.
L'attore, figlio di due immigrati europei (padre serbo e madre ceca), nasce a Chicago il 22 marzo 1912 e, dopo aver lavorato tre anni in fabbrica, si trasferisce a New York, dove ben presto intraprende con successo gli studi presso l'Actor Studio di Lee Strasberg. Diviene così uno dei più noti caratteristi del cinema, vincendo nel 1951 un Oscar come attore non protagonista nel film del regista Elia Kazan: "Un tram che si chiama desiderio" (tratto da un dramma in undici scene di Tennessee Williams). Vince quindi anche l'Emmy Award e una nomination al Golden Globe. Lavora al fianco del grande Marlon Brando e così si realizza un connubio fra i tre che durerà nel tempo, infatti con Kazan lavorerà per "Fronte del porto" del 1954 ed è un tale successo che Malden riceve la seconda nomination all'Oscar.
Si racconta che Marlon abbia voluto Malden anche nell'unico film che ha diretto "I due volti della vendetta" del 1961. Il rapporto però con Kazan proseguirà con "Baby Doll - La bambola viva" del 1956, mentre nel 1957 Malden tenta la strada della regia dirigendo "Il fronte del silenzio", il suo primo e unico film da regista. La sua carriera prosegue, così come la sua fama, tanto che viene scelto da grandi registi, ad esempio: Alfred Hitchcock per il film "Io confesso" in cui lavora accanto a Gary Cooper, Delmer Daves per "L'albero degli impiccati" nel 1959, John Ford nel 1964 in "Il grande sentiero", Black Edwards con "Uomini selvaggi" del 1971, John Frankenheimer "L'uomo di Alcatraz" del 1962 con Burt Lancaster.
Intorno agli anni '70 diviene un volto noto e caro agli italiani grazie al suo ruolo di protagonista in "Il gatto a nove code", uno dei primi lavori di Dario Argento e per la famosa serie televisiva "Le strade di San Francisco" del 1972, da un'idea di James Schmerer. La serie televisiva era costituita da circa 120 episodi divisi in 5 stagioni e grazie ad essa fu nominato per 3 Golden Globe. La serie, ambientata a San Francisco vede i due protagonisti: il tenente Mike Stone (Karl Malden) e l' ispettore Steve Keller (un giovanissimo e debuttante Michael Douglas) lottare contro la criminalità sempre più spietata e attiva, spinti da un innato senso di giustizia e coraggio.
Nel 1985 finalmente, dopo tante nomination, Malden vince un Emmy Award nella miniserie "Fatal Vision", dove interpreta il ruolo di un padre addolorato per la perdita della figlia assassinata. La sua ultima apparizione risale al 1987 con il film drammatico "Pazza" di Martin Ritt.
Descrivere e commentare gli innumerevoli ruoli da lui interpretati in un articolo è un'impresa ardua, ma possiamo sicuramente affermare che il cinema ha perso uno dei suoi più grandi protagonisti.
Federica Di Bartolo
(09 luglio 2009)
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