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Elia Kazan, grande Re di hollywood, ci ha lasciato.
Diceva di essere un regista mediocre, ma nella sua lunga carriera ha raccolto ben 20 statuette. Elia Kazan (vero nome Elias Kazanjoglou), l'indimenticabile regista di "Un tram chiamato desiderio" e "Splendore nell'erba", per non citarne che alcuni, ci ha lasciato all'età di 94 anni. Greco di origine ma americano d'adozione - si era trasferito insieme ai genitori nel paese delle mille opportunità all'età di quattro anni – aveva iniziato la sua carriera come attore e in seguito come regista di teatro, mettendo in scena le opere dei più grandi autori dell'epoca come Tennessee Williams e Arthur Miller ("Un tram chiamato desiderio", "Morte di un commesso viaggiatore"). Entra nel mondo della celluloide come attore in due film diretti da Anatole Litvak, "La città del peccato" e "Blues in The Night", fino a debuttare come regista nel '45 con "Un albero cresce a Brooklyn", per il quale ricevette due premi Oscar (Miglior sceneggiatura e Miglior attore).
Nonostante l'oscuro periodo del maccartismo che lo vide tra i protagonisti davanti alla commissione delle attività anti-americani, Kazan proseguì il proprio cammino lungo la strada del successo, realizzando film come "La valle dell'Eden", con il quale lanciò nell'olimpo hollywoodiano un giovanissimo James Dean, o "Fronte del porto" che confermò il successo di Marlon Brando con la vittoria dell'Oscar per la sua interpretazione, oltre ad assicurare al cineasta il secondo premio per la Miglior regia.
Ma Kazan non fu celebre solo per i suoi trionfi cinematografici, ma anche come "tombeur de femmes": si sposò tre volte infatti e vantò relazioni clandestine con personaggi eccellenti come Marilyn Monroe.
Attraverso i suoi 23 film, il regista americano affrontò numerosi aspetti dell'America dell'ultimo quarantennio di aspetto. Opere che esploravano il Nuovo Mondo senza però tralasciare l'autobiografia e la riflessione personale, influenzando fatalmente il cinema contemporaneo.
di Valeria Chiari
(30 Settembre 2003)

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