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Alla ricerca di Nemo
Se pensate che Nemo sia il protagonista del nuovo lungometraggio Disney/Pixar avete ragione, ma solo in parte. Nemo è stato "rapito" da un essere orribile (un sub) e sarà Marlin, il padre, che intraprenderà l'interminabile ricerca dalla barriera corallina fino al porto di Sidney per ritrovarlo. La promessa fatta al figlio ancora uovo lo porterà a tentare l'impossibile insieme Dory (compagna d'avventura trovata lungo il cammino): attraversare il grande blu per ritrovare il piccolo. Un pesce pagliaccio e un pesce balestra che incontreranno una variegata fauna marina (squali, tartarughe, meduse e persino un pellicano).
Ma mentre Marlin e Diva intraprendono il loro viaggio, Nemo studia insieme ai suoi nuovi amici come fuggire dall'acquario in cui sono imprigionati prima di cadere vittima di una crudele bambina ammazza-pesci.
Una sorta di road-sentimental movie che alterna momenti drammatici (il dramma iniziale seppur fuori schermo in perfetto stile Bambi) a situazioni esilaranti; d'altronde il lato crudele della vita ormai appare sempre più spesso anche nei cartoni (Nemo detiene il record di morti - più di 400 se contiamo i piccoli e Coral - per la Disney), seppur mitigato da un finale riconciliatorio.
La scelta di trattare sempre temi di grande impatto, in questo caso il rapporto genitore - figlio, rende universali le pellicole sia geograficamente che in termini d'età e come al solito consente la "grande imbarcata" della famiglia al cinema.
La scelta di inglobare la Pixar, e la sua indiscutibile qualità, nel "Disney sistem" ha consentito alla major del castello incantato di conservare la leadership del mercato dell'animazione mondiale. Le produzioni digitali della Pixar, infatti, mantengono sempre sia un elevato standard d'animazione (qui addirittura si cimentano con l'acqua - noto elemento ostico per la resa grafica - e movimenti evolutissimi dei protagonisti) sia un plot interessante. Probabilmente senza la Pixar oggi la Disney si troverebbe a dover inseguire le sue avversarie storiche (la Fox e la Dreamworks).
E concludiamo con un paio di omaggi al "maestro" Alfred Hitchcock: la musica di Psycho che accompagna la comparsa della bambina e l'attacco dei gabbiani al pellicano in perfetto stile Gli uccelli.
Curiosità: nello studio del dentista possiamo vedere, a terra in un angolo, un pupazzo di Woody (Toy Story) ed appeso il pesce di Boo (Monsters & Co.). Tra l'altro sui credits si può anche scorgere Mike Wazosky (il monocolo di Monsters) fare un pò di diving.
La chicca: i gabbiani ("io io io io") sono stati modellati sulla sagoma dei pinguini di Wallace & Gromit.
La frase: "Ah questi umani, credono di essere i padroni del mondo." "Probabilmente è americano!"
Indicazioni: Come al solito grandi e piccini.
Valerio Salvi
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