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Tout un hiver sans feu
Un inverno senza fuoco gela le membra, lascia intorpiditi, non dà via di scampo, ma un inverno senza fuoco può essere anche meno duro di quanto si possa credere, se la disperazione e il dolore avvolgono come in un panno infuocato il cuore di un uomo. A causa dell'incendio che ha distrutto la stalla, Jean e Laure hanno perso Marie, la loro bambina di cinque anni. La disperazione dei due genitori è profonda, anche se essi la vivono in modo diverso: l'una cerca di rifuggire la realtà trincerandosi in un mondo fatto di ricordi, da cui non vuole uscire per non dover accettare la dolorosa verità, l'altro cerca di andare avanti come meglio può, cerca di essere forte, ma non riesce a sopportare la vista del fuoco che inevitabilmente gli ricorda la disgrazia. Lo smarrimento, forse il rancore, sicuramente la rabbia e la frustrazione, costringono Jean e Laure ad un mutismo estremo che si risolve solo quando lei acconsente al ricovero in clinica e lui trova impiego in una fonderia. Mentre Jean conosce Labinota, una profuga kosovara, il cui marito è scomparso in seguito ad un'offensiva serba, Laure pian piano e con enormi difficoltà si riavvicina alla realtà. Intanto arriva il capodanno e forse la prospettiva, per tutti, di una vita un po' meno triste, da affrontare accompagnati... L'esasperante tristezza della trama lascia allibiti. Il modo in cui i protagonisti reagiscono al loro dramma è talmente plausibile che commuove profondamente. La disperazione di lui, vissuta in modo intimo e con un'estrema riservatezza, quasi con una punta di vergogna, si affianca a quella di Laure più straziante, a volte plateale, ma più complessa. Intorno a loro persone che sembrano vivere tranquille ma che in realtà nascondono anche esse dolori profondi, ferite mai rimarginate. E forse proprio il confronto con queste altre realtà, la consapevolezza di non essere unici nella propria sofferenza, il supporto di qualcuno che può stare male quanto e più di sé stessi dà la forza a Jean di risollevare la testa e reagire. Il percorso di Laure sarà più intimo: a nulla servono le raccomandazioni dello psichiatra, i consigli della sorella sono vani, tutto è inutile finchè lei non capirà che rifiutandosi di accettare la realtà rischia di perdere anche il marito. Girato in Svizzera, dove i candidi paesaggi ricoperti di neve sembrano voler attutire il dolore delle persone che vi vivono, il film ci mostra come si può vivere una sofferenza intima, spesso negata all'esterno.
Teresa Lavanga
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