|
X-Men 3 Conflitto Finale.
di Diego Altobelli
[...precedente]
SULLA REGIA E LA CONSECUTIO CINEMATOGRAFICA
Per il primo "X-Men" Bryan Singer aveva creato un'istantanea: un film, dalla trama fin troppo semplice, fruibile per chiunque (lettore di fumetti o meno) e che rappresentasse una sorta di numero zero, mero antefatto utile solo alla presentazione del plot generale. Magneto, l'arci-nemico degli eroi mutanti, decide di rapire la giovane Rogue per usare il suo potere in modo da trasformare tutta la popolazione newyorkese in esseri mutanti. Piano a dire il vero un poco ardito e trama semplicistica per un film che risultava comunque molto godibile e che ispirava grandi passi avanti per il secondo capitolo.
In "X-Men 2" infatti non solo la regia di Singer si fa più decisa e meno confusionaria (soprattutto per quanto riguarda i combattimenti e l'attenzione all'universo mutante: si moltiplicano le apparizioni e i cameo di personaggi che poi non hanno un ruolo nella trama), ma anche la storia si fa decisamente più interessante ponendo Wolverine al centro dell'azione. Il colonnello Stryker sfrutta un attacco mutante fallito contro il Presidente per lanciare una massiccia azione offensiva nei confronti dei mutanti. Nel fermarlo gli X-men, alleatisi con Magneto, si troveranno faccia a faccia con il passato di Logan. Dopo un primo episodio un po' deludente, Singer ci regala una pellicola stracolma di effetti speciali e perfettamente in sintonia con le atmosfere del fumetto da cui tratta. Il tema della diversità e dell'emarginazione, unito ad una caratterizzazione più attenta dei protagonisti, annulla il generale senso di distacco avvertito nel primo capitolo, e relega "X-Men 2" tra i migliori film sui fumetti mai realizzati.
Per "X- Men 3" il cambio di direzione avuto con Ratner rischiava di causare un vero tracollo nell'intera saga. I dubbi sulla sua regia, non esperta come quella di Singer, e sulla trama, un ritorno alla semplicistica azione "mutanti contro mutanti", lasciavano ben poche speranze agli appassionati della serie. Invece, malgrado un lungo antefatto narrativo in cui il regista deve fare i conti con gli elementi imposti dai capitoli precedenti, il film risulta essere la giusta via di mezzo tra il primo e il secondo episodio. C'è la semplicità narrativa del primo, riuscendo anche a puntare l'attenzione sulla caratterizzazione dei personaggi e sui temi trattati. Ritorna l'emarginazione, rinnovata dal tema del conflitto sulla pacifica esistenza di umani e mutanti, torna Jean Grey, il cui problema e back-ground sostituisce idealmente la sottotrama di Wolverine vista in "X-Men 2", ma torna anche un unico nemico (Magneto) e quindi una maggiore fruibilità anche per chi non è avvezzo di comics americani.
Ci sentiamo di affermare quindi che "X-Men 3" rappresenta la giusta, e forse più equilibrata, via di mezzo. Del resto il debutto registico di Ratner ricorda molto, nelle inquadrature e nelle sequenze d'azione, l'esordio di Singer coi mutanti del 2000. Un film godibile per tutti.
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
|
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|