FilmUP - Speciale / 60. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica

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Ogni giorno un "Diario da Venezia" scritto dai nostri inviati che riporterà gli eventi principali della giornata in laguna al Festival.
a cura di Valerio Salvi

Diario del Visionario del 05.09.2003

Seduto per vedere "Vodka Lemon", mi scorrono davanti i titoli di testa della pellicola. Una produzione italo-svizzero-franco-armena. Armena?
Intuisco immediatamente la pericolosità di questa piccola molecola impazzita all'interno del film. Rischio: passare i prossimi novanta minuti in uno stato molto vicino alla catatonia da film. Quando sento una voce lontana che urla "Liberate!" e lo schiocco delle piastre di rianimazione sul petto, comprendo che i miei timori erano fondati. Un deserto di ghiaccio in cui si muovono, lentissimamente, dei personaggi desolanti. Grande impegno, grande impatto, ma mio Dio...

Ancora sotto gli effetti degli stimolanti mi reco in un'altra missione punitiva (per me), il film di Demme, quello de "Il silenzio degli innocenti" per intenderci.
E' bene innanzitutto chiarire la differenza tra film e documentario. "The agronomist" è una lunga intervista a Jean Dominique, fondatore di Radio Haiti - unica radio libera del Paese - che fu assassinato il 3 aprile del 2000. Intervista = documentario. Interessante finché si vuole ma decisamente una trappola nei palinsesti della mostra. Per calmarmi mi hanno fatto un endovena di Torazina.

Serata spumeggiante con due delle pellicole più attese: "21 grams" di Inarritu e "Coffe & Cigarettes" di Jarmush. Una conferma ed una parziale delusione. I 21 grammi dell'anima che lascia il corpo hanno a che vedere poco o nulla con un film che seppur tecnicamente elegante non brilla per originalità.
Diverso discorso per Jarmusch che confeziona vari episodi con alcuni passaggi veramente divertenti. Peccato che l'ora più che tarda (mezzanotte) e un po' di calo in alcune parti abbiano minato più di uno spettatore.
di Valerio Salvi

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