01 Novembre 2010 - Conferenza
"Una vita tranquilla"
Intervista al regista e al cast.
di Andrea D'Addio

Alla conferenza stampa di "Una vita tranquilla" è presente quasi tutto il cast principale, oltre che il regista Claudio Cupellini e il produttore Fabrizio Mosca. Le domande però sono tutte per Toni Servillo, ancora una volta punto di forza di un film cucito su misura su di lui, come conferma lo stesso regista

Claudio Cupellini: Già mentre assieme a Filippo Gravino, Guido Iuculano scrivevamo il personaggio, ci siamo resi conto che il personaggio di Rosario sembrava cucito su Toni. Non potevo che volere lui come protagonista e avevo davvero paura che potesse rifiutare. Comunque sia, non ho adattato il personaggio all'attore: quando fai un film e costruisci una storia ti concentri sulla trama e sui personaggi. Prima di tutto devono funzionare quelli.

E lei, Servillo, quando ha deciso di partecipare a questo progetto?
Toni Servillo: Appena letta la sceneggiatura. Mi sono innamorato subito di questo film, ho provato una di quelle sensazioni che, quando si fa questo mestiere, si spera sempre di vivere: restare completamente avvinti a ciò che si legge e sperare di farne parte il più presto possibile. C'è stato un grande lavoro di sceneggiatura dietro a questo film, e tanto mi è bastato per accettare la parte.

Ancora una volta un suo personaggio ha a che fare con la Camorra….
Toni Servillo: Il film parte da un dato di cronaca, il ciclo di smaltimento dei rifiuti, ma è un tema che abbandona presto per parlare del rapporto di un padre e due figli, uno rappresenta il passato e l'altro il futuro. Sono queste le linee guida del racconto, la Camorra è un dettaglio importante, ma non fondamentale per il viaggio introspettivo dei personaggi.
Claudio Cupellini: Ci sono vari livelli di lettura nel film. C'è una cornice di genere che contiene tante cose, prima di tutto il rapporto tra un padre e un figlio, un argomento che affonda le sue radici molto lontano, già nella tragedia greca...

Nel film parla sia italiano, che napoletano che tedesco. E' stata una bella prova anche per la sua versatilità d'interprete!
Toni Servillo: All'inizio ero un po' spaventato dall'idea di recitare in tedesco. Ho detto a Claudio, "di chiamare Bruno Ganz, che è più bravo di me e parla benissimo sia l'italiano che il tedesco. Poi mi sono convinto e sono stato aiutato dalla bravissima attrice Julianne Koehler che nel film interpreta mia moglie. E' stato stimolante provare a dare, anche con un'altrta lingua, le giuste intonazioni per far comprendere il personaggio. Questo almeno da un punto di vista esteriore, perché poi concettualmente, i tre linguaggi non sono altro che le tre tane sotto le quali l'animale, di volta in volta, si nasconde per celare la sua natura, L'alternanza dei tre livelli non è altro che un tentativo disperato di ingannarsi e di ingannare tutti coloro che si rapportano a lui. E' la sua maschera

Questo film è frutto di una coproduzione internazionale. In questi tempi di drastici tagli al fondo unico per lo spettacolo e di occupazioni, giustificate, del red carpet del festival di Roma, è un bell'esempio di quali strade si potrebbero intraprendere in futuro…
Fabrizio Mosca : Sì, è una coproduzione italo-franco-tedesca. La Rai ha subito appoggiato il progetto e i risultati sono sotto i vostri occhi. Purtroppo sono però molto preoccupato per il futuro del nostro cinema, a meno che il ministero della cultura non decidesse di iniziare a funzionare come dovrebbe.
Claudio Cupellini: Si parla di rifiuti, è logico che anche Francia e Germania fossero interessate ad un soggetto del genere…

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