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10 Maggio 2006 - Conferenza Stampa
"Tre giorni d'anarchia"
Intervista al regista.
di Francesco Lomuscio
Dopo due anni d'attesa, arriva finalmente nelle sale cinematografiche Tre giorni d'anarchia, nuovo lungometraggio di Vito Zagarrio, il quale, affiancato dal cast tecnico - artistico, ha incontrato la stampa.
Un'esperienza travagliata quella affrontata per la distribuzione di Tre giorni d'anarchia, cosa pensa ora che il film finalmente esce al cinema?
Vito Zagarrio: Io vorrei dire a molte persone che il cinema non è solo quello che si vede in sala: il mio film sta avendo un grosso successo in giro per il mondo, è stato applaudito in Giappone ed è passato in molti festival indiani ed americani. Ho scoperto, quindi, il circuito minore dei festival, ma anche questo è cinema.
Il film è stato girato nel 2004…
Vito Zagarrio: Sì, poi c'è stato un momento in cui sono stati tagliati i finanziamenti del FUS, il Fondo Unitario dello Spettacolo, però io mi ritengo fortunato ed ambirei che il film fosse un messaggio di speranza per la nostra società.
Al di là della storia raccontata, sembra avere un ruolo rilevante il folklore…
Vito Zagarrio: Sì, perché è anche un film sulle radici, quindi il folklore c'è, ma si tratta di metafore, non è un lavoro riguardante la tradizione siciliana. Parte da una storia vera, che poi è quella di mio padre, la storia di un uomo che torna dopo la laurea e trova gli americani, ma vorrei anche che venisse vista come una storia d'amore, una favola, non come un film alla Tornatore o come il solito prodotto palloso di sinistra. Poi, molto importanti per me sono le scene di sesso, in quanto non sopporto l'usanza del cinema italiano di dissolvere dopo il bacio, bisogna parlare anche di quello. Io sono anche professore di cinema e farò una lezione proprio su come si girano le scene di sesso.
Ha per caso rivisto Bronte di Florestano Vancini?
Vito Zagarrio: Voglio raccontarvi una cosa: uno dei primi scarichi Avid del film venne visto da Lino Micciché, prima della sua morte, il quale mi disse che sembrava Bronte. Fondamentalmente, però, il mio è un film diverso da quelli di Vancini.
Rispetto al girato originale avete sacrificato qualcosa?
Vito Zagarrio: Lascio rispondere il montatore, visto che è qui con noi.
Roberto Missiroli: Tutto il blocco iniziale era molto più dilatato, è stata poi molto sacrificata la storia del personaggio di Billy, ma il resto dei personaggi è al completo.
Ha ora un progetto per l'immediato futuro?
Vito Zagarrio: Intanto sono contento che, dopo tanta fatica, il film esca al cinema, per il resto non ho un progetto, però il mio desiderio sarebbe quello di ripartire con lo stesso cast e la stessa produzione, un team secondo me vincente; probabilmente farei un film più controllato, sull'oggi, magari a basso costo e girato in digitale.
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