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24 Novembre 2008 - Conferenza stampa
"Ti Stramo - Ho voglia di un’ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Affiancato dal cast, dal produttore Guido De Angelis e dal co-regista Gianluca Sodaro, il comico Pino Insegno ha incontrato la stampa in occasione dell'uscita del suo esordio dietro la macchina da presa, "Ti stramo-Ho voglia di un'ultima notte da manuale prima di tre baci sopra il cielo", nuova scommessa cinematografica per la solitamente più seriosa Mikado Film, il cui amministratore delegato Alessandro Usai ha spiegato: "Mikado ogni tanto fa divagazioni strane, comunque mantiene sempre anche la linea del cinema impegnato; questo film è un esperimento, lo abbiamo apprezzato molto perché come parodia non è volgare, vediamo come reagirà il pubblico, in particolare quello che ha visto le pellicole originali, le quali non dobbiamo dimenticare che hanno riportato la gente in sala".
Come mai avete deciso di fare questo film?
Pino Insegno: Ovviamente l'operazione è nata più di un anno fa, con Guido avevamo visto che al cinema stava nascendo un genere di successo, a quel punto gli ho parlato del modo di irridere i film che ne facevano parte, ed inizialmente il titolo comprendeva nel finale anche "Scusa ma ti chiamo film". In un primo momento Stramarcio volevo interpretarlo io, poi Guido mi ha fatto notare che il personaggio ha vent'anni, mentre io ne ho cinquanta e un inizio di prostatite molto forte (ride). Quindi l'operazione è stata proposta alla Mikado e si è deciso di mettere accanto a me come secondo regista Gianluca Sodaro, del quale mi hanno fatto vedere "Cuore scatenato", un western che pare abbia avuto grande successo in America. Infine, abbiamo fatto tre o quattro mesi di provini e, dopo cinque o sei stesure di sceneggiatura eseguite con la mia storica collega Francesca Draghetti, siamo riusciti a portare a casa il film, il cui unico limite credo sia l'eleganza, perché non c'è una parolaccia.
Gianluca Sodaro: A Febbraio ho ricevuto una telefonata da un ragazzo che lavora con la famiglia De Angelis, il quale mi disse che c'era una sceneggiatura di un film da vedere. Pensavo che fosse uno scherzo e confesso che i film di riferimento non li avevo visti, ma la sceneggiatura mi ha subito divertito, quindi li ho recuperati e con Pino abbiamo deciso di costruire una storia godibile sia per chi li conosceva che per gli altri.
Guido De Angelis: Dopo quello che hanno detto loro non ho molto da dire, noi facciamo soprattutto fiction, ma ora vogliamo fare più film per il cinema. L'idea ci è piaciuta molto fin dall'inizio, fare il film poi è stato divertente come un gioco e notoriamente noi siamo persone che si entusiasmano, abbiamo un approccio alla produzione molto artistico e poco industriale.
Riccardo Scamarcio sapeva del film?
Pino Insegno: Fausto Brizzi e gli altri lo hanno visto e sono rimasti molto contenti, Riccardo Scamarcio non abbiamo ancora avuto modo di contattarlo, se è una persona intelligente, però, dovrebbe apprezzarlo, perché, al di là del fatto che abbiamo stravolto il suo cognome, il personaggio è stato disegnato bello, maledetto e impossibile. Come avete visto, poi, Raoul Bova compare di persona per prendere in giro proprio il suo personaggio di "Scusa ma ti chiamo amore".
L'uso della canzone di "Sandokan", che è ben contestualizzata al fine di generare ironia, è dovuto forse ad una scelta di Guido e Maurizio De Angelis che ne sono autori?
Guido De Angelis: No, in realtà è stata una provocazione di Gianluca, noi volevamo mettere "Dune Buggy", invece lui si è impuntato che voleva un nuovo mix di "Sandokan" per mano di uno degli Almamegretta.
Al di là del fatto che siamo dinanzi ad una presa in giro dei teen-movie italiani, fate ricorso anche ad una comicità demenziale sulla evidente scia dei fratelli Zucker…
Gianluca Sodaro: Sì, abbiamo costruito la storia sulla forza della scrittura, seguendo anche quel tipo di comicità. Per esempio, il colloquio tra padre e figlio è stato girato come si gira una scena seria, ma era comico proprio nel testo.
Pino Insegno: Per esempio, "Scary movie" non era il nostro riferimento, anche se abbiamo raccontato il tutto con ritmi non propriamente italiani, essendo io e Gianluca degli esterofili.
Tra Franco Nero, Patrizia Pellegrino, Corinne Clery e Massimo Vanni, il film pullula di partecipazioni da parte di volti noti del nostro cinema di genere del passato, era forse vostra intenzione rendergli omaggio?
Gianluca Sodaro: Sì, considerate che la nonna di "Melissa P." rifatta qui da Corinne Clery appartiene per me all'immaginario degli Anni Settanta, quando vedo quella scena mi viene da piangere.
Domanda per gli attori: amate il genere? Come avete trovato i vostri personaggi?
Marco Rulli: Non sono un amante del genere, ma lo rispetto, poi nel film non interpreto tanto Scamarcio, ma il suo personaggio Step di "Tre metri sopra il cielo", estremizzandone i caratteri.
Carlotta Tesconi: Ovviamente conosco tutto il filone di Federico Moccia, ho visto, seguito e in età inferiore amato quei film, ma il personaggio di Bambi ha un suo perché ed è formata solo dai particolari che avevano le protagoniste.
Patrizia Pellegrino:Io ho letto la sceneggiatura che Guido mi ha fatto leggere tempo fa e mi sono divertita, è un genere nuovo, c'è bisogno di ridere, e questo film quando non fa ridere fa sorridere.
Pensate già a un sequel?
Pino Insegno: Sono dell'idea di sterzare completamente anche se il film andrà bene.
Guido De Angelis: Io no, perché se avrà successo voglio fare "Ti stramo 2", "Ti stramo 3" e "Ti stramo 4" (ride), anche perché il prossimo anno ci saranno sicuramente altri tre o quattro film da parodiare.
Pino Insegno: Io voglio cominciare immediatamente con una presa in giro di "Twilight" (ride)!
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