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21 Luglio 2008 - Intervista
"Le cronache di Narnia: Il principe Caspian"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Di ritorno dalla trasferta americana per "Le cronache di Narnia-Il principe Caspian", secondo lungometraggio tratto dai romanzi di C.S. Lewis, i nostri Sergio Castellitto e Pierfrancesco Favino, che vestono nel film rispettivamente i panni di Lord Miraz e del generale Glozelle, hanno accolto a Roma la stampa accompagnati dal regista Andrew Adamson.
Tenendo in considerazione che, oltre ai film su Narnia, lei ha curato anche i primi due capitoli di "Shrek", quale è il suo rapporto con il fantasy?
Andrew Adamson: Questo è molto interessante, perché in realtà "Shrek" e "Le cronache di Narnia" sono molto diversi tra loro, hanno in comune soltanto il fatto che il fantasy permette di raccontare verità della vita presenti ma non visibili all'occhio dello spettatore.
Ultimamente Raoul Bova, in riguardo al fatto che avete preso parte a questo film, ha affermato di non sentirsi più solo a Hollywood. Avete un commento da fare?
Sergio Castellitto: Mah, io in realtà non mi sono mai sentito solo, né a Hollywood, né a Centocelle o da qualsiasi altra parte, e non ho neanche mai sentito la fascinazione per Hollywood; poi credo che l'identità dell'attore sia legata alla sua lingua e al luogo in cui è nato.
Pierfrancesco Favino: Io credo che Raoul volesse intendere solo che ci sono momenti in cui da Hollywood chiamano attori mediterranei, come noi; per il resto sono d'accordo con quanto ha già detto Sergio.
Andrew Adamson: Che poi per questo film a Hollywood non ci siamo mai andati.
Dove è stato girato questo secondo capitolo?
Andrew Adamson: Abbiamo avuto diverse location, dalla Nuova Zelanda alla Repubblica Ceca, passando per la Polonia e la Slovenia.
Signor Castellitto, per combattere contro un ventenne si è dovuto allenare?
Sergio Castellitto: No, è William che si è dovuto preparare per duellare con me (ride). Scherzi a parte, credo che, al di là della maniera fantastica in cui è stata girata, la sequenza resterà nella storia del cinema perché rappresenta l'odio che spesso gli adulti mostrano verso la giovinezza.
Come avete interagito con i quattro ragazzi?
Sergio Castellitto: C'erano tante diversità, tra cui l'incontro tra recitazioni, perché noi siamo gli attori e loro i ragazzi, quindi, rispetto al primo capitolo, qui hanno avuto modo di confrontarsi maggiormente con gli attori.
Originariamente si era detto che la serie sarebbe stata costituita da quattro film, mentre di recente giravano voci che volevano il terzo quale episodio conclusivo; quale è la verità?
Andrew Adamson: In realtà, il produttore Mark Johnson ha solo detto che, oltre a quelli per il terzo film, ancora non sono stati fatti piani per il quarto, ma l'idea sarebbe in realtà quella di girarli tutti e sette.
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