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Interviste
BOBBY E PETER FARRELLY
D: "Qual è il segreto del vostro successo?"
R: "Probabilmente la caratterizzazione dei personaggi. Noi cerchiamo di crearli in modo che piacciano molto agli spettatori al punto da permetterci di farla franca anche nelle situazioni più estreme. Questa è la nostra priorità e ci spingiamo solo fin dove il personaggio lo consente. Così la gente può uscire dal cinema con un senso generale di appagamento."
D: "Non è raro però che vi arrivino critiche per scene eccessive."
R: "Il nostro lavoro è far ridere la gente e oggi è difficile specialmente se non si varcano certi confini. È necessario provocare o comunque fare qualcosa che lo spettatore non si aspetta, che è praticamente quello che facciamo noi; speriamo che il nostro cinema possa rappresentare l'avanguardia di questo tipo di commedia. È vero che c'è chi lo trova offensivo, ma la nostra regola è questa: se la schiera degli offesi è più nutrita di quelli che non si offendono allora si taglia. Abbiamo scoperto che la gente non ride se l'argomento è davvero di cattivo gusto."
D: "È vero che Carrey ha aggiunto molte sue trovate alla sceneggiatura?"
R: "Jim è bravissimo perché ha fatto appello a tutti i suoi manierismi e alle caratteristiche che lo contraddistinguono per differenziare i suoi due personaggi. Ha aggiunto il suo talento alla sceneggiatura del film."
D: "Perché la scelta sul ruolo femminile è caduta su Renée Zellweger?"
R: "Come nei casi precedenti, questo è un film girato in viaggio, lungo le strade dell'America e dal momento che gran parte dell'azione ha luogo in macchina avevamo bisogno di una ragazza arguta, interessante e spiritosa, capace di affascinare le platee. Volevamo il tipo di donna che più la guardi e più te ne innamori. E Renée possiede questo tipo di fascino."
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