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10 Gennaio 2002 - Conferenza stampa
LUCA MINIERO e PAOLO GENOVESE
Intervista ai registi di "Incantesimo napoletano"
a cura della redazione di FilmUP
Come è scrivere e dirigere in due?
Beh molto meno faticoso che farlo da soli, a patto che si vada d'accordo. Fare un film è un'impresa farlo in due è un pò più facile. Pensate solo agli incontri o a quelle cene dove non conosci nessuno, almeno noi due ci mettiamo lì e parliamo fra noi. Quando scriviamo impostiamo nei dettagli soggetto trattamento e scalettone poi ci dividiamo i capitoli, per poi ridiscuterne insieme. Prima di girare proviamo i movimenti in modo da andare sul set con le idee chiare. Qualche volta si litiga ma raramente davanti agli altri.
Avete girato molti cortometraggi, è stato difficile il passaggio ad un lungometraggio?
Abbiamo girato 3 cortometraggi con i quali abbiamo vinto diversi premi e
menzioni. Siamo stati candidati al David e ai Nastri, abbiamo vinto a Locarno, a New york, in Germania, a Cortina, ad Arcipelago. Ma il pubblico dei corti è un pubblico diverso, forse più facile. E poi fare un lungo è molto più faticoso, fisicamente faticoso.
Il film uscirà l'8 febbraio in tutta Italia distribuito da Lucky Red, come è andato il rapporto con i produttori?
La nostra esperienza è stata positiva. Con Gianluca Arcopinto avevamo già realizzato un cortometraggio che è andato molto bene "Piccole Cose di Valore Non quantificabile", era il terzo nostro cortometraggio. E Gianluca ci ha sempre incoraggiato credendo nel progetto del lungo. È lui che ha coinvolto Amedeo Pagani e Andrea Occhipinti. Il primo è un produttore vulcanico e stimolante, molto utile in fase di elaborazione, Andrea è una persona molto rispettosa del lavoro creativo, stimolante senza essere invadente. Davvero è filato tutto liscio.
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