03 Settembre 2005 - Conferenza stampa
"Hans"
Intervista al cast ed al regista.
di Erika Melis


Chiediamo anche a Daniele questo passaggio tra il non visto, non mostrabile, e il visibile. Il tuo è un personaggio di sensazioni che deve tirare fuori delle psicosi?
Daniele Savoca: La cosa particolare di questo personaggio è che lui non mostrava soltanto delle psicosi ma lui è all'interno di questi incubi continui dove quello che fa e quello che dice fa parte della mente che soffre, quindi anche il fatto di parlare in un certo modo come se la voce uscisse non direttamente da me, ma fosse guidata da una terza persona che è la mia mente. Terza persona perché c'è uno sdoppiamento tra quello che pensa, ci sono tre personalità. L'avvicinamento a questo personaggio è stato molto difficile perché ero partito con l'idea di costruire un messaggio più reale, dargli una struttura abbastanza teatrale poi invece mi sono lasciato guidare da Louis e alla fine posso dire che in un film del genere un'interpretazione falsa al 100% risulta assolutamente reale.

Signora Nasi ho letto il suo curriculum e vedo che ha un'esperienza principalmente teatrale, ora la regia cinematografica è molto diversa da quella teatrale, lei come ha trovato il passaggio dal mondo teatrale a quello cinematografico. Quali similitudini ha trovato?
Simona Nasi: Le similitudini maggiori le ho trovate soprattutto con "Piano Sequenza", in quel caso, infatti, la mia esperienza teatrale al servizio del film era estremamente utile. Nel caso di "Hans" ho vissuto un po' meno il rapporto con il teatro, non c'era molta attinenza. Poi c'è da dire che con Daniele ci siamo trovati benissimo, siamo la coppia felice, o quasi felice, dei film di Louis e noi tre ci siamo trovati spesso a chiacchierare e a discutere sul film e da qui è nata una ricerca sull'immagine e sulla tecnica.

Tiziano Lamberti ha composto le musiche del film. Ha composto le musiche prima di aver visto il film?
Tiziano Lamberti: E' stato un lavoro abbastanza strano perché io vengo dalla musica pop anche se sono nipote d'arte, mio nonno era insegnante di conservatorio e mia madre era una cantante lirica. Con Louis è stato la seconda volta dopo "Piano sequenza", ma l'approccio delle musiche è stato completamente diverso in "Piano sequenza" c'erano più brani che commentavano le immagini, invece in "Hans" ci sono momenti in cui deve far paura la melodia, è più sul piano della narrativa. Ho lavorato per certi periodi sul set.

A proposito di rapporto attore-regista Franco Nero che caratteristiche preferisce trovare in un regista e quelle, eventualmente, non gradisci?
Franco Nero: Per me i migliori registi sono stati gli attori, io stesso sto facendo il regista. Penso che essendo attori riusciamo a trasmettere qualcosa in più, capiamo subito se l'attore non va bene o potrebbe fare qualcosa in più. Poi ci sono registi che "amano" gli attori, io penso che sia tutta una questione di amore e passione.

Louis perché era necessario "Hans"?
Louis Nero: Prima di tutto sono delle cose che faccio per me. Il primo punto che considero e che sia contento io, preferisco far capire un po' meno al pubblico ma essere soddisfatto io . Non riuscirei a fare un lavoro nel quale non credo pienamente.



FilmUP
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.


I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.

Il video del momento
Impossibile collegarsi al Database