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20 Giugno 2005 - Conferenza stampa
"Dark Water"
Intervista a Jennifer Connelly, protagonista del film.
di Andrea D'Addio
Alla conferenza stampa di Dark Water è presente la bellissima protagonista Jennifer Connelly, già Premio Oscar nel 2002 per "A Beautiful mind". Il film diretto da Walter Salles ("Central do Brazil", "I diari della motocicletta") uscirà nelle sale italiane il 21 Ottobre.
Sono passati poco più di vent'anni da quando lavorasti con Sergio Leone (C'era una volta in America) e Dario Argento (Phenomena), adesso cosa ti ricordi di quelle esperienze?
Jennifer Connelly: Furono esperienze importantissime e belle. All'epoca non capivo bene cosa stessi facendo. Avevo 14 anni, ero giovanissima .Era tutto molto naturale, mi dicevano cosa dovevo dire e quali gesti fare, per il resto non era certo come adesso. Quando sei piccolo ti viene molto più naturale fare l'attore, non certo ocme adesso. Purtroppo non ricordo bene come lavorassero, erano ambedue per me delle figure più paterne che dei veri maestri.. Sergio Leone mi ha comunque insegnato molto, gli ero affezionata. Era un grandissimo. Il suo film e' bellissimo, uno dei pochi che ho rivisto. Non mi piace guardarmi nelle pellicole dove recito. Le guardo solo una volta, poi vado avanti. Dai 25 anni in poi, dopo la nascita del mio primo figlio, ho dato una svolta alla mia carriera ed ho cominciato ad accettare solo i film che volevo veramente fare, prima non era cosi'. Certo, non mi riferisco a 'C'era una volta in America', ma non mi sento un mito per quelle scene girate con De Niro, anzi, li' mi vedo come un piccolo 'topolino", e mi vergogno moltissimo.
Il film di Dario Argento fu invece una cosa che volli fare assolutamente, amavo molto Dario e volevo essere diretta da lui. E' uno dei più grandi registi di horror-thriller, anche se rispetto a Dark Water il suo è un modo di approcciarsi alla paura più visivo, cruento e violento.
Cosa ti ha attratto di Dark Water?
Jennifer Connelly: Un horror che trascende il genere, con maggiore tensione psicologica, in cui oltre all'elemento del soprannaturale c'e' il tema dell'abbandono, con una protagonista che deve affrontare i fantasmi della propria infanzia.
Si e' investito di piu' sui personaggi La protagonista e' una donna abbandonata dalla madre, che cerca di non ripetere con sua figlia quello che lei ha subito, di spezzare il cerchio dell'abbandono, una donna che cerca di arrivare all'amore materno puro. C' è poi la ricerca di superare i fantasmi della propria infanzia, ed evitare che questi si possano ripresentare in un periodo successivo, in maniera analoga, alla figlia.
Come si spiega questa continua ondata di horror giapponesi ad Hollywood?
Jennifer Connelly: E' un nuovo modo di intendere l'horror, ma non dimetichiamoci che Hollywood vanta una grandissma tradizione horror che nel caso di film come Rosemary's baby, Shining (la Connelly però forse non si ricorda che sia Polansky è polacco e Shining una produzione inglese…) vanno ben al di là del semplice horror. C'è comunque da dire che in questo periodo della storia, la gente csente che la minaccia più seria viene da dentro, non e' rappresentata da un mostro esterno. E' una minaccia piu' sofisticata e sottile, e questa è alla base dei film nipponici di paura.
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