31 agosto 2003 - Conferenza stampa
"Il ritorno di Cagliostro".
Intervista a Daniele Ciprì e Franco Maresco
di Daniele Sesti
Nei confronti dei vostri personaggi cosa provate? Derisione o pietà?
M: Queste sono argomentazioni che non accettiamo. Attorno a noi c'è un cinismo ed un'immoralità agghiacciante. Non ci interessano questo tipo di problematiche perché sono false.
Ci parlate dell'iter produttivo di questo film?
M: È stato un percorso molto tormentato. Abbiamo avuto difficoltà di ogni tipo, sia organizzative che umane. Difficoltà legate alla vita personale di alcuni di noi. D'altronde, la vita arriva prima del cinema...
E comunque la nostra storia professionale è diversa da quella di altri registi italiani.
Da dove nasce questo vostro stile così particolare?
C: Sullo stile non teorizziamo più di tanto. Quello che viene è il risultato di un lavoro spontaneo che magari ha radici in qualcosa che avevamo già pensato anni fa, poi lasciato, poi ripreso...
Qualcuno ha detto che il vostro è una parodia del film di Paolo Benvenuti (Segreti di stato ndr). Cosa ne pensate?
C: Assolutamente no. A parte il periodo storico dove si svolge il nostro film non c'è alcuna attinenza con il film di Paolo.
Sin dalle premesse del film, si intuisce che l'impresa di produrre film in Sicilia non potrà che condurre al fallimento. In Sicilia non si può che fallire?
M: A noi non interessava fare un film storico, pur essendo presenti degli elementi di realismo. Ci interessava raccontare la follia di questi personaggi, una follia quasi pirandelliana, tutta siciliana. Personaggi che finiscono per soccombere a causa delle loro "folli" idee. Il film è anche una riflessione sull'impossibilità dell'arte.
È un film meno "scandaloso" rispetto ai vostri precedenti lavori.Perché?
C: Non è un tentativo di ripulirsi per farsi accettare. E' solo la nostra visione della vita, non abbiamo fato calcoli.
Il film uscirà il prossimo venerdì 5 settembre e verrà distribuito in oltre 50 copie (inizialmente ne erano state previste 40).
|
|
|
I film:
|
