Bad boys: La figura del cattivo nell'immaginario cinematografico

Bad boys: La figura del cattivo nell'immaginario cinematografico

Morpheo Edizioni distribuisce il testo "Bad boys: La figura del cattivo nell'immaginario cinematografico", il quale, scritto a tre mani da Marcello Gagliani Caputo, Sergio Gualandi e Andrea Salacone, ripercorre l'evoluzione del villain al cinema attraverso vita e opere di ventinove attori e cinque attrici che hanno legato la propria carriera all'interpretazione del ruolo dell'antagonista.

Riallacciandoci proprio al libro, diviso in cinque lunghi capitoli che vanno dagli inizi del cinema ad oggi, per poi concludere con uno riguardante le cattive ragazze, riportiamo, in sintesi, l'identikit dei personaggi analizzati da Caputo, Gualandi e Salacone, in modo anche da stimolare la lettura di un'opera che non può davvero mancare nella biblioteca di ogni cinefilo che si rispetti.

Max Schreck. Ovvero Nosferatu, il primo vampiro della storia del cinema, protagonista nel 1922 del capolavoro firmato da Friedrich Wilhelm Murnau, cui, nel 2000, il regista E. Elias Merhige ha poi reso omaggio con "L'ombra del vampiro".
Rudolf Klein-Rogge. Praticamente il precursore della figura dello scienziato folle, interprete sia di "Metropolis" che dei due film di Fritz Lang incentrati sul Dottor Mabuse, dopo aver esordito, non accreditato, ne "Il gabinetto del dottor Caligari" di Robert Wiene.
Conrad Veidt. Rimanendo su "Caligari", colui che incarnò Cesare, il sonnambulo assassino, con una filmografia che si compone di quasi 120 titoli, tra cui "La testa di giano", trasposizione de "Il dottor Jekyll e Mr Hyde" per mano di Murnau, "Il ladro di Bagdad" del 1940 e "Casablanca" di Michael Curtiz.
Peter Lorre. Il mitico mostro di Dusseldorf di "M", la cui carriera, principalmente legata a pellicole dai toni cupi, è compresa tra l'Espressionismo tedesco e i ruoli ricoperti negli horror di Roger Corman.
Boris Karloff. Il più famoso Frankenstein della storia del cinema, l'uomo che incarnò anche "La mummia" di Karl Freund e che rimane uno degli intramontabili volti della produzione horror del XX secolo, forte anche di collaborazioni con Roger Corman e il nostro Mario Bava.
Bela Lugosi. Al secolo Bela Blasko, fu il primo Dracula della storia del cinema, per poi finire, dopo una carriera fortemente legata all'horror (e, in particolare, alla figura del vampiro), nei trashissimi film di Edward D. Wood Jr.






Lon Chaney Jr. Figlio di Francis Cleveland Creighton e della star del cinema muto Lon Chaney, Creighton Tull Chaney (questo era il suo vero nome) cominciò a lavorare come attore ne "Il gobbo di Notre-Dame", del 1923, ma fu "L'uomo lupo", diretto nel 1941 da George Waggner, a permettergli di trasformarsi in una vera e propria icona dell'horror.
James Cagney. Ex ballerino, nonché una delle prime star del cinema sonoro a cercare l'indipendenza dal ristretto ambiente degli studios hollywoodiani, è noto soprattutto per i suoi ruoli da gangster, ricoperti in classici del calibro di "Nemico pubblico" di William A. Wellman e "Gli angeli con la faccia sporca" di Michael Curtiz.
Vincent Price. Tra umorismo macabro e sadismo, il cattivo affascinante, il dottor Phibes di Robert Fuest, il volto-simbolo delle trasposizioni cormaniane delle opere di Poe, ma anche l'anziano scienziato di "Edward mani di forbice".
Christopher Lee. Se Bela Lugosi fu il primo Dracula del cinema, Frank Carandini Lee, di origini italiane, ne rimane sicuramente il più famoso, anche se il suo lungo curriculum include un ruolo come Frankenstein, uno come mummia, un avversario di 007 e le arcinote interpretazioni al servizio di George Lucas e Peter Jackson per la serie "Guerre stellari" e la trilogia "Il Signore degli anelli".
Peter Cushing. Carriera parallela a quella di Christopher Lee, con il quale ha condiviso più volte il set, rimane forse il più affascinante volto degli horror prodotti dalla inglese Hammer, spesso impegnato nel ruolo del barone Frankenstein, in quello del cacciatore di vampiri Van Helsing, o, comunque, in quello del "non cattivo" dai toni ambigui.
Anthony Perkins. L'hitchcockiano Norman Bates di "Psycho", poi tornato ad interpretarlo anche nei tre sequel, impegnato non poche volte a vestire i panni dello squilibrato, dal reverendo Shayne di "China Blue" alla rilettura erotico-morbosa "Dottor Jekyll e Mr. Hyde sull'orlo della follia".
Robert Mitchum. Candidato all'Oscar nel 1945 per "I forzati della gloria" e definito dalla rivista "Photoplay" un cinico dal cuore tenero, passò con disinvoltura da un genere all'altro, costruendo una lunghissima filmografia (circa 137 titoli!) che va da "I sabotatori" di Alfred Hitchcock al televisivo "James Dean: Race with destiny" di Mardi Rustam.


[continua...]



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