Role Models
Rispettivamente con i volti del Paul Rudd di "Molto incinta" (2007) e dello Seann William Scott della serie "American pie", Danny e Wheeler sono due venditori di bevande energetiche che, arrestati dopo aver saccheggiato il camion di una ditta durante una bevuta di energy-drink, anziché finire dietro le sbarre scelgono di dedicare 150 ore di lavoro a un programma di formazione per bambini.
Da qui, il regista David Wain – anche sceneggiatore del film insieme a Ken Marino, Timothy Dowling e lo stesso Rudd – costruisce i circa 99 minuti di visione ponendo Wheeler, immaturo festaiolo amante delle belle donne, accanto al piccolo Ronnie, studente di quinta elementare con il volto del Bobb’e J. Thompson visto in "Fred Claus-Un fratello sotto l’albero" (2007), e il cinico e intempestivo Danny, appena scaricato dalla fidanzata, ad assistere Augie, timido sedicenne ossessionato dai giochi di ruolo medievali interpretato dall’ottimo Christopher Mintz-Please di "Suxbad-Tre menti sopra il pelo" (2007), attraverso il processo di trasformazione volto a renderlo adulto.
Come c’era da aspettarsi, quindi, non è assente un certo citazionismo cinefilo verbale tipico della moderna scuola comica di Judd Apatow, con il quale Paul Rudd lavora spesso, mentre Seann William Scott, che si concede anche un dialogo sconcio in ascensore dinanzi a una madre e il proprio figlioletto e si cimenta nella spiegazione delle allusioni sessuali nascoste nei testi delle canzoni dei Kiss con "Love gun" in testa, sembra ridursi a fare la versione ancor più volgare e antipatica del suo Stifler (personaggio del citato "American pie").
E la finalità è ovviamente quella di ribadire ancora una volta l’importanza dell’amicizia e dell’unione al di là delle diversità che caratterizzano i rappresentanti di qualsiasi coppia o gruppo, per una commedia che svolge sufficientemente il suo dovere di strappare qualche risata allo spettatore solo quando non scade in squallidi doppi (e unici) sensi.
Del resto, dall’autore dell’indigeribile "The ten-I dieci comandamenti come non li avete mai visti" (2007) c’era da aspettarsi il peggio.
La frase: "Sei mio amico".
Francesco Lomuscio
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