Il film ha il merito di raccontare la storia di una conquista della libertà attraverso una situazione di fantasia con personaggi provenienti dal mondo del fumetto. L'idea non è nuova, Charlie Chaplin nel "Grande dittatore" l'aveva già avuta ma lì la situazione era più contingente e nulla c'è da paragonare con la vis drammatica del grande attore. Quel che non è convincente è il ricorso a stereotipi, a situazioni di corruzione ascrivibili "necessariamente" a tipologie di personaggi troppo scontate (l'eroe solitario anarchico, il mastino del potere, il malvagio dittatore, il sordido ecclesiastico) ma questo paga il prezzo all'origine fumettistica e a una visione unilaterale del regista. Anche per questo l'interpretazione di questi personaggi lascia alquanto a desiderare. Occorre riconoscere la grande interpretazione di Natalie Portman che riesce a mantenre la credibilità del personaggio Evey anche in situazione drammatica e dopo (testa rasata). Fortunata anche la recitazione di Stephen Rea, identificandosi bene nel ruolo del capo-ispettore giusto e professionale. Comunque un film da conservare nella propria videoteca