Scusate la mia domanda, ma dopo aver letto le varie opinioni di "sua maestà il pubblico", mi è venuta dal cuore. Per quanto mi riguarda è un film spettacolare, che quando uscì mi costrinse a farlo vedere a tutte le persone che conoscevo per avere la loro opinione e per vantarmi di averglielo prosto io! E' vero si nota che il film è diviso in due parti. La prima parte, infatti, è assolutamente scoppiettante mentre la seconda più "lenta". Ma non è così anche nelle normali storie d'amore? prima il meglio di se, la battuta sempre pronta e la "competizione" accesa? poi le cose si spengono ed è necessario trovare l'equilibrio. e' vero che nella prima parte ci sono delle battute spettacolari, più comiche (il pianto di keaton ed le terga di nicholson) ma anche più fini ( i sassi da lui donati in cima al vaso, il controllo della pressione e l'anticoncezionale menopausa). La seconda parte però porta come battuta la frase di nicholson a parigi, che da vecchio playboy impenitente dice "si va in scena" per dire che parte alla conquista della donna che desidera. Non sono neanche daccordo con la severità adottata nei confronti del plot. E' vero che parigi non è così piccola per incontrarsi su un ponte, che la nevicata è da smanceria e che "l'insulso" (scusate ma questo è il mio giudizio su keanu, non sul suo personaggio: proprio su di lui!) non si sarebbe mai tirato indietro "perché gli uomini non fanno così!" ,come ebbe modo di dirmi un'amica. Ma non è quello il problema. A mio modo di vedere esistono quando si è innamorati i 5 minuti di assurdo, meravigliosamente celebrati dai film di Nuti, quelli nei quali mentre tu sei assorto, la realtà sembra piegarsi su di te e mostrarti tutto il suo assurdo facendoti capitare le cose che statisticamente si sarebbero perse nell'eternità. Insomma ciò che voglio dire è che forse ha ragione la critica a dividere in scomparti tutto il film analizzandolo in ogni sua parte ed ha notare che se non ci fossero stati quei due assoluti "mostri" della recitazione tutto il film avrebbe perso moltissimo. E' come nella vita: la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, la storia dipende solo dai protagonisti.