Maestoso, ingannato e spietato. Alcuni degli aggettivi che possono descrivere il pistolero vestito di nero che si aggira per il deserto alla conquista di sè stesso, specchiato nell'immagine della donna, incantatrice e vanitosa.
La ricerca dei Maestri di Pistole è solo un viaggio dentro l'abominio che racchiude la sfida: Pura vanità. Dal loro canto, i 4 Maestri, non sono altro che 4 stadi mentali del pistolero, presenti dentro di noi. Non a caso sono disposti in modo discendente dal più ricco al più povero (Il primo, possedente una sorta di trullo di cemento nel deserto, al quarto che non possiede neppure l'arma).
Da Killer a Leader di una rivolta silenziosa e umanitaria il passo è breve. Dopo il tradimento della donna (la metà più volubile dell'uomo), l'ex pistolero, ormai ferito ed esanime, si risveglia sottoterra, metafora della quasi morte dell'uomo attraverso la purificazione, e diventa la guida di una comune di mutilati e deformi, ricacciati dagli abitanti della vicina cittadina perchè diversi da loro (metafora dell'abbandono, simile all'abbandono subito dal pistolero da parte della donna). Così l'ex assassino e i suoi nuovi compagni di ventura si ingegnano per cercare denaro per riuscire ad arrivare nella cittadina, carica di lusso e perdizione. Dopo mille peripezie i deformi arrivano alla cittadina ma... Il massacro è globale. Il film finisce col fuoco, che brucia l'eroe e l'anti-eroe che è nell'uomo, nel comune uomo.
Film carico di simbolismo e di esoterismo, uno spaghetti western visionario e divino. Inneggiante alla morte come unica vittoria. Grande Jodorowsky.
Il mio film preferito di tutti i tempi.
Insolito, visionario ed inquietante. Il cinema come strumento di pensiero, di riflessione, di provocazione e di rivelazione. Costruito con pochi mezzi a dimostrazione che le idee possono ancora essere centro di una narrazione filmica, ma ricco a livello immaginario. L'epoca era adatta al recupero di un certo surrealismo del tipo primo Bunuel ed a cui l'autore appartiene se non altro per comunanza linguistica. Una pietra miliare del cinema impegnato nella ricerca anche con altri settori della conoscenza e dell'arte, un'opera in un certo senso sciamanica.
ne ho visti di film strani ma questo li sorpassa tutti,è un western squinternato con un filo di spiritualita-ne vedrete di sranezze e di morti ammazzati!
non c'è che dire una vero capolavoro alla pari della montagna sacra. Re del simbolismo il regista ha ricreato un western surreale dove il viaggio spirituale è la base su cui il film si poggia. Attraverso scene violente, sensuali, dolorose, il regista ripercorre un pò quella che è la passione di Dio, o se preferiamo l'ascesi. I richiami al dolore mistico di purificazione sono molti a partire dalle frustate sulla schiena al colpo di revolver in pieno costato. Non è però una rivisitazione della passione di Cristo, anzi direi più che altro che richiama il pensiero di liberazione della filosofia di Shopenhauer: la liberazione dalla volontà. infatti uno dei maestri lungo il percorso dirà al protagonista che esso crede di dare ma in realtà riceve solamente; inoltre la donna, prima schiava dell'altro e poi del suo egocentrismo, non è altro che la manifestazione della volontà dell'uomo: richiama di nuovo il gran filosofo in la metafisica dell'amore sessuale. Toccante e dolorosa la scena dei poveri storpi, accolti a suon di fucilate: la stupidità e l'odio di una borghesia concentrato in pochi attimi di film. Unica salvezza la morte, il fuoco che brucia come la luce che uccide la talpa...spero di essere stata esaustiva per chi prima di approcciare al film deciderà di vedere qui i commenti. Solo per intenditori, consiglio di vederlo minimo due volte per cogliere tutti i simbolismi
Poco bisogna scrivere perchè in molti hanno speso troppe parole per questo film.
dicono: "capolavoro", dicono: "film assurdo".
io consiglio la visione a tutti coloro che sono consapevoli di cosa può inventarsi un grande come jodorowsky. la sconsiglio a chi invece vuole passare una serata in compagnia di un filmetto leggero e facile da seguire. per questi ultimi non c'è che l'imbarazzo della scelta, ma non jodo!