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El Topo

Opinioni presenti: 12
Media Voto: Media Voto: 9.5 (9.5/10)

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Bello davvero

(10/10) Voto 10di 10

Il film lo ho visto perchè sapevo che il regista (a me sconosciuto) era il preferito di marilyn manson...il che era tutto un programma. il film lo vedo con 15 minuti di riatardo...poco male...è l'una e trenta di notte ma devo vederlo tutto. il film mi ha stupito. è davevro bellissimo. ricco di scene che spostano la visuale del film per poi riportacerla vertiginosamente. el topo è un film fatto da un genio. non ho altro



Marco, 20 anni, Naples (NA).




Contenuto e forma...finalmente.

(10/10) Voto 10di 10

Da tanto non vedevo una pellicola degna della mia massima stima sia artistica che concettuale. jodorowsky è capace di accompagnarti nei suoi percorsi mano nella mano,facendoti assistere in prima persona all'evolversi delle tappe del film...in un crescendo delirante e visionario ma ricco di passione e veridicità,tanta è la denuncia di una società malata che merita l'accusa sottile e perversa del regista. peccato che l'arte di jodorowsky sia quasi dimenticata...è uno dei pochi che fa pensare,sognare,ridere... stupisce e ti incolla allo schermo senza lasciar tregua...perchè non ci si aspetta mai fin dove possa arrivare. ma arriva! eccome.



Simona, 25 anni, Torino.




Jodo sei un GENIO!!!!!

(10/10) Voto 10di 10

Che dire... El Topo è un CAPOLAVORO, un film meraviglioso, uno delle poche pellicole western, insieme a "Dead Man" e ai film del grande Sam Peckimpah, degne di essere ricordate nella storia del cinema: è una straordinaria critica nei confronti del potere, della classe borghese, ma anche un percorso spirituale alla ricerca del sè più profondo. Che altro dire, cercatelo in VHS nella versione edita dalla Rarovideo, studiatelo per bene e traete le vostre conclusioni. Questo è Un cult! 10



Stefano, 17 anni, Napoli.




La talpa muore alla luce del sole

(10/10) Voto 10di 10

El topo è un western surreale del 1971. Inutile dire che al pari della Montagna sacra è un autentico capolavoro. Finalmente in versione originale ( uncut ) coi sottotitoli in italiano grazie ad una costosissima edizione della Rarovideo. Sono 20 e passa euro che ti alleggeriscono il portafogli ma durante la visione si è colti da un vortice di invenzioni surreali fantastiche tanto che si riesce a dimenticare l’esborso appena compiuto.Se riuscite a rubarlo, noleggiarlo o ottenerlo duplicato è tanto meglio per voi. Jodorowsy sorprende grazie alla sua capacità visionaria in un film in cui fa quasi tutto lui : regia, soggetto, sceneggiatura, scenografia, costumi, è anche l’attore principale nella seconda parte ove ci ricorda che in origine fu un affermato clown.La storia è condita di violenze di ogni genere : uccisioni sanguinolente splatter e persino un evirazione ai danni di un ciccione che giustamente si suiciderà. El Topo è un abile pistolero che dopo aver abbandonato il figlioletto presso alcuni francescani vaga per il deserto insieme ad una donna per uccidere 4 fortissimi maestri della rivoltella. Sarà un impresa ardua ma spronato dall’amore riuscirà a completarla. Poi lei lo tradisce e lo uccide sparandogli nel petto. Nella seconda parte del film, El Topo ricompare sotto altre spoglie. Sono trascorsi ormai diversi anni e questa volta la sua missione è quella di liberare una comunità di freaks (sono loro le talpe ???) intrappolati all’interno di una montagna. Intraprende questo difficile compito con l’aiuto di una nana con cui farà l’artista di strada nel paese vicino per guadagnare i soldi necessari. Qua i ricchi del posto sono descritti in un modo atroce, la loro religione è delirante, i loro costumi esasperati all’inverosimile. Grazie anche all’aiuto del figlio, ricomparso e diventato prete del villaggio riuscirà a liberare i freaks che scendendo esultanti dalla montagna vengon accolti a fucili puntati dagli odiosi borghesi e sterminati. A El topo non resta che darsi fuoco ( ormai è diventato immune alle pallottole) mentre il figlio prete se né va con la povera nana in procinto di partorire. La simbolica scena in cui l’esercito di freaks, uomini deformi e senz’arti viene massacrato è di una drammaticità sconvolgente, anche su tutto il film è cosparso di sangue, duelli , sessualità aberrante.E’ difficile immaginare lo scalpore che può aver creato un film simile alla sua uscita, oltre trent’anni fa. Ora è dimenticato e sconosciuto ai più nonostante qualche cineforum si prenda la briga di proiettarlo una volta ogni tanto. La genialità di Jodorowsky credo sia qualcosa di unico, il rimpiato di non vederlo più dietro alle cineprese è fortissimo. Doveva girare un film fantastico : “Dune”,con il meglio di attori e artisti (da Dalì ai Pink Floyd) ma poi non sono arrivati i finanziamenti ( prevedibilmente ) e il compito è stato intrapreso da Lynch che però non è riuscito a dirigere un film che vada oltre la mediocrità. Ora Jodorowsky è dedito ai fumetti ove lavora insieme a Moebius. Se non siete dei pivelli come l’esercito di sbarbati che innalza a caplavori le solite americanate, vi consiglio di procurarvi una sua opera e capirete che il cinema non ha solo due dimensioni.



gianluca, 21 anni, milano.




Viaggio all'interno dell'anima

(9/10) Voto 9di 10

Sicuramente un film strano. Come strana risulta tutta la trama....Ma, forse non basta guardarlo una sola volta per rendersi conto che in un epoca come i '70 e con pochi mezzi a disposizione, Jodorowsky è riuscito a segnare un momento dell'esisetnza, ad imprimere su pellicola sensazioni sogni e deliri della mente umana. Dentro i 120 minuti c'è di tutto. Fal feticismo al bondage, dall'omosessualità alla violenza gratuita ed al misticismo. Diviso in due parti principali. Il cammino dell'uomo nero che, credendo di arrivare in cima sconfiggendo i maestri, scende inevitabilmente all'inferno. E da lì che si risveglia, nel sottosuolo. Dove parte l'ascesa, la rinascita verso un mondo fatto di simbolismi perversi che lo portano alla distruzione. Dietro una pellicola del genere, c'è grande opera di scrittura, di poesia, di pensiero. Anche se i mezzi scarsi adoperati non hanno reso ottima la riuscita a livello d'effetti visivi, è un film che arriva. Un film che scuote la percezione dello spettatore, lo cala in uno stato confusionale; dal quale, solo con una nuova visione della pellicola, si cerca di uscire. Un circolo vizioso che intrappola!



Domenico, 33 anni, Portocannone (CB).





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