Che dire? Un piccolo gioellino secondo me, e non e' zeppo di luoghi comuni come ho letto nelle opinioni precedenti, anzi e' vero invece che il concetto della felicita' non è mai stato trasposto sul grande schermo cosi' chiaramente e semplicemente fino ad ora.
Poi io son di parte perche' considero Turturro un grandissimo attore e anche in questo film non si smentisce.
Ero indeciso se noleggiarlo, ma visto la divergenza estrema delle opinioni ... beh generare estreme divergenze talvolta e' un sintomo presente nei capolavori!!
Si sentiva proprio il bisogno di un film ottimista come questo, pieno di voglia di vivere e buoni sentimenti.
Ora, tutti sappiamo bene che siamo completamente soli in questo mondo, che la vita ci riserva difficolta' di ogni tipo ad ogni angolo della nostra esistenza, che le persone sono egoiste e che tra gli uomini non esiste possibilita' di comunicazione... e in questo film lo si capisce bene ma c'e' come una sottile venatura di "piove sul bagnato" e domani piove ancora che stucca, annoia, deprime.
C'e' modo e modo per deprimersi, anche nella piu' profonda oscurita' c'e' poesia, filosofia e magari uno spiraglio; qui no il film e' percorso da un continuum cinico e nichilistico che spesso (sempre) stucca.
La sceneggiatura e', a mio avviso, antica, pessima e sconclusionata vuole evidenziare come esistenze sconosciute incrociandosi possono mutare i vicendevoli destini (in peggio), si salta da una storia a un'altra senza un filo logico, i protagonisti reagiscono ai casi della vita o con estrema ingenuita' o con efferato sarcasmo.
Sullo sfondo l'impossibilita' di essere felici, di essere soddisfatti della propria vita, di avere fiducia nell'altro e la consapevolezza (ma sembra piu' un pentolone di passivi masochisti) che la vita e' dura e ce l'ha con noi!
E poi le didascalia che spezzano o introducono le storie come se ci volessero indicare un filo logico, perche' effettivamente non esiste e ce lo devono spiegare quello che succedera'.... forse la metropolitana uscira' dai binari spuntera' dal sottosuolo, si incendiera' e colpira' i protagonisti che passeggiano tranquilli per New York, e poverini non potranno piu' condurre la stessa vita di prima... non sapevi che da un momento all'altro puo' succedere di tutto e che tu sei il nulla, non puoi agire sul tuo destino e la tua vita e' appesa a un filo? (sciocco umano che ti credi padrone della tua vita!).
Insomma un tema nuovo (accidenti) sviluppato in modo noioso
e inseguibile.
Bravi pero' gli attori e forse gli ultimi minuti, una delle povere disgraziate protagoniste vorrebbe suicidarsi perche' a passeggio per N.Y. (dopo tutte le disgrazie gia' capitatele) si rende conto della incomunicabilita' ed egoismo dei passanti finche' uno di questi al suo sguardo non le sorride... e per magia non si suicida piu'.
Si forse se fra di noi ci volessimo un po' meno male... e' un bel messaggio ed e' vero che a volte il sorriso di uno sconosciuto che rimane anche tale fa piacere, ma c'e' modo e modo per comunicare certe tematiche e in questo film sinceramente... (pessimo).
Non capisco i giudizi negativi. Trovo assurde le opinioni in cui si giudica negativamente la tristezza della storia: bisogna proiettare solo film divertenti?
Io credo che l’autore abbia voluto rappresentare la vita come somma di due componenti: volontà propria dell’essere umano e casualità del destino. Casualità apparente, perché in realtà ogni evento è determinato da un’azione che lo ha preceduto, che però è a noi sconosciuta.
Il mio giudizio sul film è buono, mi ha fatto passare una piacevole serata e credo che la maggior parte delle persone adulte (e sottolineo adulte, serve una certa maturità) che guardino questo film possano trovarci un pezzo della loro vita.