Il film è di una ricercatezza di luci, espressioni e colori impressionante. Tuttavia raro da apprezzare in un'epoca di guerre come videogame (non certo per chi le subisce!) e di spot pubblicitari, nella quale è doloroso seguire una scena se dura apparentemente immutabile per più di 30 secondi; ed è quindi comprensibile che sia spossante in questi termini apprezzare un esperimento minimalista come questo. Il pensiero e la fatica di vivere non si fermano mai e non sono forse più interessanti nella contemplazione dei sentimenti? Questa è la realtà del vivere(e mi sembra che proprio la lentezza del grande Tarkovsky di "Stalker" ce lo abbia insegnato). E poi chi non ha mai desiderato il luogo "altro" dove completarsi? Tutta l'umanità tende a questo (e lo chiama progresso) e tutte le religioni (che lo pongono dopo la morte)e le filosofie (che lo chiamano ricerca della felicità)lo offrono su piatti d'argento coronati di spine... e chi ama o ha tentato di amare sa quanta sofferenza costi il cercarlo.
Film molto difficile da capire,da guardare in silenzio e con molta attenzione...un film non suggerito alle persone abituate ai soliti film americani,poichè questo è un film molto profondo che tratta argomenti molto "complicati"...in poche parole,un film non per tutti
Non sempre la fantascienza deve proporre scene mozzafiato ed effetti "spaziali". Questo film come 2001 Odissea nello spazio, offre una interpretazione del futuro e delle sue possibilità come evoluzione ed introspezione del pensiero umano piuttosto che come utilizzo di strani e stupefacenti oggetti tecnologici. Infine disegnano incontri extra terrestri molto più possibili delle razze presentate da un Guerre Stellari. Lo trovo interessante e ben fatto
Io ho letto il libro del 1961 ed ho visto il film russo del 1972 e devo confessare che temevo il solito remake americano basato sempre e solo su effetti speciali. Invece, anche se non lo ritengo un capolavoro, l'ho trovato perlomeno interessante e non completamente inferiore al film originale. Del resto, chi conosce la storia di Solaris sa che si tratta più di psicologia che di fantascienza spettacolare (quindi le lamentele sulla lentezza ricordano un pò quelle di chi andò a vedere "La grande abbuffata" pensando si trattasse di un film comico e gastronomico ..).
Che imprudenza per Soderbergh riproporre questo remake dell'omonimo film di Tarkosky... Per tutta la durata del claustrofobico film (preso a noleggio in una piovosissima domenica sera) tra uno sbadiglio e l'altro io e mio marito ci siamo ripetutamente chiesti come si saranno mai sentiti gli spettatori paganti rinchiusi in una sala buia e martellata dall'assillante musica "lounge" di sottofondo al film. Ma se questa pellicola ha ottenuto critiche positive cosa ci saremo mai persi non avendo visto lo sperimentale Full Frontal???
Voto 6 (bisogna riconoscere il coraggio del regista a proporlo)