nonostante alcune parti mi abbiano lasciato un pò perplesso, reputo questo "the cell" un thriller abbastanza bello; la storia piuttosto originale scorre bene con un elevato livello di tensione, anche se perde colpi nella parte dei viaggi mentali che da un lato colpiscono per gli ambienti visionari e alcune scene abbastanza macabre, ma dall'altro risultano eccessivi e un pò ripetitivi (buona parte del film si svolge nella mente del maniaco); se mi dovessi fermare qui lascerei come voto un 7+, purtroppo però almeno mezzo voto lo tolgo per le interpretazioni non entusiasmanti degli attori: jennifer lopez sufficiente ma nulla di più, vince vaughn più adatto nelle commedie che nella parte del poliziotto in cerca di riscatto e vincent d'onofrio poco convincente (a tratti anche ridicolo per via di alcuni costumi e acconciature piuttosto discutibili nella loro stranezza); l'unico che salverei è il biondo che somiglia a tim roth; lascerei come voto 6,5, ma arrotondo per difetto
Chiariamo che non ci si trova di fronte a un grande film, ma non stiamo parlando nemmeno di quella colossale ciofeca di cui tanto si è ciarlato un paio d'anni fa. le accuse alla fin fine sono sostanzialmente le stesse di sempre: un film "videoclipparo", per così dire, bello nella forma ma scarso nella sostanza. ma il punto chiave del film è proprio questo: "the cell" è un film di pura forma. niente discussioni, la sostanza, per quello che sia, a tarsem non interessa minimamente. lasciamo quindi stare le velate citazioni a "il silenzio degli innocenti", "seven", o altre pellicole più o meno buone, la trama copre qui un ruolo lampantemente e dichiaratamente marginale. qual'è alla fine il plot della pellicola? un killer che ama trasformare in bambole i suoi cadaveri cade in coma per una malattia rara, così jennifer lopez spegne la canna nel posacenere, spegne la canzone degli alma e si butta a capofitto nella mente del killer (vincent d'onofrio, il vecchio palla di lardo i full metal jacket), grazie ad una nuova tecnica per curare traumi psichici. punto. ogni tanto vediamo l'ultima malcapitata vittima del killer (catturata durante una scena svogliata e frettolosa, e il regista tarsem non lo nasconde) che cerca di sopravvivere in una stanza che pian piano si va allagando, così, giusto per dare un po' di suspance e dare la parvenza di un meccanismo narrativo preciso. ma la vera anima di "the cell è l'effetto. a tarsem non importa nulla di costruire una storia verosimile, un meccanismo narrativo ben oliato, egli dichiara apertamente nei circa 90 minuti di film, che il suo interesse principale è svelare la chiave dell'immaginario, l'interazione tra suono, immagine, colore, e un pizzico di perversione sadica che non fa male. come per vince vaughn, (la cui storia d'amore con la lopez è per fortuna troncata sul nascere dalla sceneggiatura), che durante l'onirico smembramento operatogli da uno ieratico vincent d'onofrio urla alla lopez "e' tutto finto!" questa è la chiave del film: la finzione, la messa in scena, la suddetta interazione tra gli elementi filmici, il linguaggio filmico stesso. e sotto questo punto di vista "the cell" è molto più onesto di molti film pretenziosi e saccenti degli ultimi tempi, è insomma molto più puramente un film. l'amore maniacale per la forma, per l'effetto, che tanto hanno indignato l'impegnata critica nostrana a bollare il film come videoclipparo, sono l'essenza vera dell'opera di tarsem, che se da una parte trascura la trama, i dialoghi, la logica narrativa, dall'altra esalta il puro (mero?) piacere dello spettacolo, dell'intrattenimento, anche fuori dagli schemi e a costo di essere, talvolta, involontariamente ridicolo. e' la volontà di essere davvero un regista. il resto è impegno, per chi vuole esser vate del cinema, ma "the cell", pur non essendo un capolavoro, è un film che non tenta di imbrogliare il suo spettatore. 6,5.
grande telante visivo questo Tarsem, maestro delle immagini e delle emozioni, tutto è affascinanante dalla bellisima jennifer lopez al bravissimo vincent d'onofrio.Peccato pero' la storia del serial killer forse non è poi così una novità, ma il suo modo di far girare la mdp e di coinvolgere lo spettatore sono davvero strabilianti!
Non so se dire eccellente,oppure dire il contrario!una cosa e certa posso dire che la prima cosa bella del film e jennifer!Del resto il film parte con il piede giusto la sensazione e quella di una favola poi si rivela la realta,poi apare il serial killer,e diventa piu interessante,poi sembra tutto cadere minuto dopo minuto il pazzo viene catturato subito,poi sinceramente stava andando a rotoli e nn ho finito di guardarlo!Riprovero ma ahimè nn credo sia il mio genere!
immagini onirike, menti malate il primo regista ke ci offre un vasto panorama nella una mente di un serial killer è Tarsem una rivelazione x la sua visionarietà un'altro degno successore di Jackson questo film è troppo potente.
Trailer italiano (it) per L'esorcismo - Ultimo atto (2024), un film di M.A. Fortin, Joshua John Miller con Russell Crowe, Sam Worthington, Samantha Mathis.